> > Proteste in Algeria, Bouteflika: "Non mi ricandido ma stop al voto"

Proteste in Algeria, Bouteflika: "Non mi ricandido ma stop al voto"

Algeria

Dopo quasi un mese di proteste di piazza l'82enne malato capo di Stato dell'Algeria rinuncia al suo quinto mandato. Ma le elezioni vengono rimandate.

Il presidente della Repubblica dell’Algeria, Abdel Aziz Bouteflika, ha annunciato lunedì 11 marzo 2019 che non si candiderà per il quinto mandato. Nello stesso messaggio alla Nazione viene però anche rinviata l’elezione presidenziale fissata per il 18 aprile 2019. La svolta è arrivata a seguito delle manifestazioni di massa che si sono svolte nel Paese a partire dal 22 febbraio, con la popolazione scesa in piazza contro il piano del malato leader, intenzionato ad estendere il suo governo di 20 anni.

Algeria, non si vota

Tramite l’agenzia ufficiale APS, l’82enne ha spiegato quindi che le prossime elezioni verranno indette a seguito di una conferenza nazionale con oggetto la riforma politica e costituzionale del Paese, da organizzare entro la fine del 2019.

L’annuncio di Bouteflika è stato accolto da una parte come una prima vittoria e dall’altra con un certo scetticismo. Il capo di Stato algerino, colpito da un ictus cerebrale nel 2013 e da allora con difficoltà di deambulazione e di linguaggio, non ha infatti fissato né una data né una scadenza per le elezioni.

I critici temono quindi che l’82enne, appena tornato da una clinica di Ginevra (Svizzera) dove è rimasto ricoverato a lungo, possa in questo periodo tentare di far instaurare al potere un successore nominato direttamente da lui. Altri invece credono che sia solo una mossa per rinviare indefinitamente le elezioni, e considerano tutto ciò una vera e propria minaccia alla democrazia dell’Algeria.

Militari e manifestanti

Il sospetto nasce anche per il fatto che lunedì 11 marzo il primo ministro Ahmed Ouyahia ha rassegnato le dimissioni ed è stato sostituito dal ministro dell’Interno Noureddine Bedoui. Nominato invece vice primo ministro, carica dapprima inesistente, Ramtane Lamamra.

L’attenzione è ora rivolta verso l’esercito. Dopo l’annuncio di Bouteflika ci si chiede infatti se i militari, e quindi il governo, permetteranno nuove proteste di piazza, come quella in programma venerdì 15 marzo.