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Usa, avviata a New York indagine sulla Trump Organization

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Il Procuratore Generale di New York ha aperto un'indagine su alcune attività della Trump Organization. Ascoltati i vertici di Deutsche Bank.

La neoeletta procuratrice generale dello Stato di New York Letitia James ha aperto un’indagine sull’attività della Trump Organization. Secondo quanto riportato dal New York Times infatti, la James avrebbe costretto i vertici di Deutsche Bank e di Investor Bank a presentare i documenti relativi al finanziamento di almeno quattro dei principali progetti della fondazione.

L’indagine sul tentativo di acquisizione dei Buffalo Bills

Le indagini avviate riguarderebbero anche i tentativi, poi non andati in porto, di acquisizione della squadra di Football di New York dei Buffalo Bills. Gli investigatori starebbero ora dedicandosi in particolar modo all’approfondimento delle attività condotte tramite la Deutsche Bank, uno dei pochi istituti disponibili a fornire credito a Trump dopo le numerose difficoltà economiche affrontate dal Tycoon in patria. Una collaborazione costata alla banca già due anni di indagini del Congresso e un esame condotto dall’autorità bancaria newyorchese.

Le indagini del nuovo procuratore sarebbero scaturite dalla testimonianza di Michael Cohen, resa di fronte al Congresso. L’ex legale del Presidente Trump accusa ora il Tycoon di New York di aver gonfiato il valore dei suoi asset nelle dichiarazioni finanziarie presentate alla Deutsch Bank, fornendo a supporto della sua tesi, anche alcune copie di queste.

Le promesse del neoeletto procuratore

Il nuovo procuratore mantiene quindi le promesse fatte nel corso della campagna elettorale del 2018. Egli aveva promesso che avrebbe fatto chiarezza sui molti interrogativi che circondavano la vita economica dell’attuale presidente statunitense. La James spinge, inoltre, affinché l’assemblea statale passi una legge che le permetterebbe di perseguire qualunque imputato, anche se raggiunto dal perdono presidenziale. Sono infatti in molti a temere che di fronte a delle accuse mosse dall’indagine dello Special Counsel, guidata da Robert Mueller, il presidente possa rispondere concedendo il perdono presidenziale ad associati o amici eventualmente giudicati colpevoli di crimini federali.

“Il presidente Trump era sull’orlo della bancarotta ed ha improvvisamente cominciato ad essere il centro di un giro di liquidità che noi tutti sappiamo non provenire dal nostro sistema bancario”, aveva affermato la neoeletta procuratrice, secondo la quale la questione principale riguarderebbe la comprensione della provenienza di quei soldi.