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Nanga Parbat, come sono morti Daniele Nardi e Tom Ballard

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Alex Txikon, 37enne scalatore basco, spiega che potrebbe essere stato il freddo a uccidere i due alpinisti: "C'erano folate di vento molto forti".

Non è ancora stata fatta piena luce sulle cause della morte di Daniele Nardi e Tom Ballard, i due alpinisti che stavano tentando di scalare il Nanga Parbat, la nona montagna più alta del mondo.

I corpi

I corpi non sono stati recuperati nonostante i tentativi del gruppo capitanato da Alex Txikon, 37enne scalatore basco. Txikon si era mosso insieme ai suoi compagni per cercare di soccorrere gli alpinisti e ha individuato i cadaveri, ma le valanghe hanno impedito di andare avanti nelle operazioni.

Le parole di Txikon

Ha fatto il giro del web la foto scattata dal 37enne che ritrae Daniele e Tom senza vita vicino alla loro tenda. Lo scalatore basco, secondo quanto riporta Meteo Web, ricostruisce quanto accaduto sul Nanga Parbat: “Il 6 marzo siamo andati alla via Kinshofer, al mattino molto presto, scendendo li abbiamo visti intorno ai 6.000 metri e localizzati. Eravamo in 12 al campo base e abbiamo certificato che Tom e Daniele stavano mettendo le corde fisse“.

La tesi

Qualcosa invece è andato storto: “Nell’ultima conversazione, il 24 sera, Daniele aveva detto che faceva molto freddo e c’erano folate di vento molto forti. Avevano attrezzato fino a 6300 metri e stavano per scendere a campo 4 per riposare e passare la notte. Nella discesa il vento deve averli presi e a quell’ora, complici la grande stanchezza e le condizioni così avverse, la situazione deve essere diventata una trappola mortale”. A provocare la morte potrebbe essere stato dunque il freddo.