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Si finge malata di cancro e raccoglie 100mila euro di beneficenza

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Patricia Robertshaw, 42 anni, è stata condannata a 4 anni e 5 mesi di prigione per un ignobile caso di frode

Un episodio di ignobile e irrispettosa crudeltà nei riguardi di chi davvero si trova ogni giorno a dover lottare per la propria vita. Patricia Robertshaw, 42 anni, è stata condannata al carcere per aver defraudato un ente di beneficenza. La donna, infatti, fingeva di essere malata di cancro. Inoltre, per una perfetta messa in scena, utilizzava certificati di laurea falsi per ottenere un lavoro. Il grave caso di frode è avvenuto nel Lancashire, contea a nord-ovest dell’Inghilterra.

Le accuse contro Patricia Robertshaw

Avrebbe utilizzato documenti fraudolenti per ottenere un lavoro di manager per eventi presso la Yorkshire Cancer Research, a Harrowgate. Così fa sapere Fanpage.it. Ha poi mentito sulla sua condizione medica, concedendosi 3 mesi di paga da malata. La quarantaduenne, infatti, faceva credere di essere malata di tumore e fingeva di sottoporsi a radioterapia. Al contrario, nei mesi ottenuti in quanto “malata”, ha avuto tutto il tempo necessario per cercare altri posti di lavoro, servendosi ancora una volta di altri falsi certificati di laurea. Tra i documenti falsificati, compariva anche il certificato di un master in scienze e un dottorato in filosofia presso l’Università di Leeds.

Con la notizia della sua malattia, era partita una vera e propria gara di solidarietà. Tra settembre 2015 e novembre 2017, infatti, è riuscita a raccogliere (e intascarsi a fini esclusivamente personali) un totale di 86.833 sterline (pari a più di 100mila euro). La Robertshaw è stata scoperta quando altri colleghi dell’ente per la cura del cancro hanno scannerizzato i codici QR che aveva presentato sui certificati medici. In questo modo è stato possibile comprendere che si trattava di documenti falsi e non validi. La donna è stata condannata a quattro anni e cinque mesi di prigione.

Le bugie di Patricia

Patricia Robertshaw, di Gisburn Road a Barrowford, nel Lancashire, aveva detto ai suoi colleghi di essere stata malata di cancro. Quindi, aveva spiegato loro di essere in cura presso l’Airedale General Hospital di Bradford e alla Barrowford Surgery, da aprile 2016.

Durante i suoi tre mesi di congedo per malattia, ha fatto domanda per lavori come manager di eventi e guida commerciale al Manchester City Council e come capo della generazione di reddito presso il Pendleside Hospice a Burnley, riferisce ancora Fanpage.it. In un precedente lavoro alla Leeds Beckett University, aveva falsificato i certificati universitari per le valutazioni di 55 studenti. Così l’università era stata costretta a pagare loro un indennizzo pari a 500 sterline, dal momento che stavano studiando per delle qualifiche che non avrebbe poi potuto occupare.

Catherine Silverton, il suo legale, l’avrebbe difesa spiegando che la sua cliente “ha una storia di difficoltà, con problemi di salute mentale e un disturbo borderline di personalità”. Poi ha tenuto a precisare che Patricia sente ora il “rimorso più profondo” per le azioni commesse.

Le indagini

In seguito alla condanna, il poliziotto investigativo Shane Martin, che ha guidato le indagini per la polizia del North Yorkshire, ha descritto le azioni di Robertshaw come “sorprendentemente immorali”.

“Questo è il caso di frode più ripugnante che ho indagato in 25 anni di polizia. È assolutamente incomprensibile che qualcuno possa mentire sul fatto di avere una malattia così grave”, ha commentato amareggiato. Arfaq Nabi, del Crown Prosecution Service, ha fatto eco, affermando: “Si trattava di una frode calcolata e senza cuore“. Infatti, ha giustamente sottolineato che la Robertshaw “ha suscitato la solidarietà dei suoi colleghi in modo totalmente freddo, sostenendo di soffrire proprio della malattia per cui l’organizzazione caritatevole stava facendo una campagna”.