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Siria, l'Isis annuncia: "Abbiamo ucciso un crociato italiano"

Isis, italiano ucciso in Siria

La notizia è stata diffusa dallo Stato islamico tramite Telegram. La vittima sarebbe Lorenzo Orsetti, 32enne fiorentino volontario con l'Ypg.

L’Isis ha rivendicato l’uccisione di un soldato italiano nei combattimenti a Baghuz, ultima roccaforte dei miliziani dello Stato Islamico in Siria. La notizia, riporta Tgcom24, è stata diffusa dallo stesso Califfato tramite un canale Telegram su cui è stata pubblicata foto della tessera sanitaria e della carta di credito della vittima. Si tratterebbe di Lorenzo Orsetti, 32enne fiorentino che da un anno si trovava nel Paese come volontario per combattere a fianco dei curdi dell’Ypg. L’Isis lo ha definito “un crociato italiano“.

La carta di identità di Orsetti

Il messaggio dell’Isis

Nel messaggio diffuso su Telegram e citato da Repubblica si legge: “Il crociato italiano è stato assassinato negli scontri nella località di Baghuz”. Secondo quanto si apprende dall’americano Site, un sito statunitense specializzato nel monitoraggio del terrorismo jihadista, lo Stato Islamico ha inoltre pubblicato la foto di un corpo privo di vita che sembra essere Orsetti.

Il 32enne fiorentino è il secondo italiano a perdere la vita al fianco delle forze curde. Il 7 dicembre 2018 anche Giovanni Francesco Asperti, il 50enne maggiormente noto con il suo nome di battaglia, “Hiwa Bosco”, è morto in Siria.

Chi è Lorenzo Orsetti

In un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, Lorenzo Orsetti, nome di battaglia Tekoser, aveva raccontato la propria esperienza. Dopo essere cresciuto a Firenze, “ho lavorato per 13 anni nell’alta ristorazione. Ho fatto il cameriere, il sommelier e il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano. Vogliono costruire una società più giusta, più equa“. Tra le loro battaglie ci sono “l’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos ad Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi”.

Combattimenti a Baghuz

Continuano i combattimenti a Baghuz, dove gli ultimi jihadisti rimasti nella città cercano di resistere all’avanzata dell’alleanza curdo-araba delle Sdf (Forze democratiche siriane). Tra le fila delle forze curde militano anche molti stranieri, accorsi nel Paese per combattere le forze del Califfato. Da gennaio, anche grazie al sostegno degli Stati Uniti, oltre 60mila persone sono fuoriuscite da Baghuz, dove gli uomini dell’Isis, così come i loro familiari, si erano rifugiati dopo essere stati cacciati da altre aree del Paese. Al momento non è noto il numero esatto di militari e civili ancora presenti nella roccaforte.