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Libia, naufragio sulla costa: morti, dispersi, solo 15 i sopravvissuti

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Ennesimo naufragio in mattinata presso le coste libiche, dove una nave è affondata causando numerosi morti e dispersi. Solamente 15 i sopravvissuti.

Mentre davanti all’isola di Lampedusa si consuma l’ennesimo braccio di ferro, questa volta tra autorità italiane e la nave Mare Jonio – che attende con a bordo 49 migranti provenienti dalla Libia – proprio davanti alle coste libiche sarebbe avvenuto in mattinata un altro naufragio con numerosi morti, dispersi e solamente quindici persone salvate. Le poche notizie pervenute, come riporta La Stampa, giungono dall’organizzazione per le migrazioni delle Nazioni Unite che in Libia ha una propria missione in cui assiste i migranti.

Il naufragio in Libia

Il naufragio sarebbe avvenuto al largo di Sabratha, come dichiarato dal portavoce italiano dell’Oim Flavio Di Giacomo e, i sopravvissuti, sarebbero stati portati in un ospedale libico. Molti hanno ferite e fratture, come hanno riferito i medici dell’Oim sul posto: probabilmente causate dai periodi di detenzioni nei campi di prigionia libici. Il naufragio di stamattina, come pure il salvataggio di ieri pomeriggio al largo di Zuara da parte della nave Mare Jonio della missione Mediterranea Saving Humans, sono la conferma inequivocabile che dalla Libia i migranti – a beneficio dei trafficanti di uomini e degli scafisti – continuano a partire e soprattutto, continuano a morire.

Le statistiche

Molti migranti vengono recuperati e portati indietro dalla Guardia costiera libica, di molti altri invece non si hanno più notizie, soprattutto da quando nel Mediterraneo centrale non ci sono più le navi delle ONG, bloccate nei porti dalle autorità dei singoli Paesi europei. Venerdì scorso l’Oim ha diffuso nuovi dati – riportati da La Stampa – dai quali si intende che da inizio 2019, sono ben 234 i migranti deceduti durante il tentativo di traversata del Mediterraneo, 154 dei quali nella rotta tra Libia e Italia: la più mortale in assoluto.