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Uk, tra "hard" e "soft" Brexit si inserisce lo speaker della Camera

Brexit

Lo speaker della Camera dei Comuni britannica John Bercow ha impedito il terzo voto sull'accordo per Brexit di Theresa May.

Il governo di Theresa May è immerso nel caos dopo che lo speaker della Camera dei Comuni ha bloccato il terzo voto sulla Brexit pianificata dalla premier. John Bercow ha dichiarato di non poter chiedere ai parlamentari di passare lo stesso accordo, dopo averlo respinto due volte con enormi margini. I funzionari dell’UE, nel frattempo, stanno pensando di offrire alla premier una nuova data per una Brexit in ritardo, in modo tale da risolvere la crisi. Bercow d’altro canto non permetterà un altro voto per l’accordo sulla Brexit a meno che l’UE non accetti cambiamenti sostanziali nell’accordo, e non solamente formali.

Cosa succede adesso

L’intervento a sorpresa di Bercow significa che May dovrà probabilmente andare al summit di Bruxelles di giovedì a formulare una richiesta di lunga estensione all’articolo 50, il che potrebbe significare che il Regno Unito dovrà spendere più di 100 milioni di sterline per partecipare alle elezioni del Parlamento europeo. Durante la proroga, il parlamento dovrebbe prendere una decisione su come superare lo stallo, potenzialmente con: un secondo referendum, una nuova elezione o una proposta trasversale per una Brexit più “soft”. In alternativa, fonti governative hanno suggerito che May potrebbe negoziare una lunga proroga con l’UE, con una “clausola di uscita” che potrà essere interrotta se il suo accordo sulla Brexit sarà approvato dal parlamento prima delle elezioni parlamentari europee. Fonti a Bruxelles suggeriscono che l’UE potrebbe offrire una mano a May concordando una nuova data per una Brexit in ritardo; questo potrebbe permetterle di discutere la settimana prossima un accordo sufficientemente diverso dai precedenti da meritare un terzo voto in parlamento.

Lo spettro “Hard Brexit”

Alcuni sostenitori della Brexit più conservatori sono rimasti invece soddisfatti del fatto che gli sforzi di May per far passare il suo accordo siano stati vani, sperando che l’UE ponesse il veto su un’estensione al periodo di uscita del Regno Unito, così che l’unica soluzione sarebbe stata uscire senza un accordo il 29 marzo. Le fonti governative hanno minimizzato uno scenario del genere, affermando che l’UE è molto propensa a trovare un accordo.