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Il Ppe è con Bruxelles: sospeso il partito di Viktor Orban

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La decisione è stata presa a larghissima maggioranza, con 109 voti favorevoli e 3 contrari. Il premier ungherese: "Compromesso concordato".

Il Ppe (Partito popolare europeo) ha stabilito la sospensione del Fidesz, il partito del leader dell’Ungheria Viktor Orban. Secondo quanto si apprende dalla Stampa, la decisione è stata presa a larghissima maggioranza, con 109 voti favorevoli alla sospensione e solo 3 contrari. La discussione all’interno del Ppe è sorta dopo che il premier ungherese è finito sul banco degli imputati con l’accusa di aver organizzato una campagna di opposizione non solo all’Unione europea ma anche a Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea ed egli stesso esponente del Partito popolare.

Orban: “Compromesso concordato”

L’assemblea del Ppe si è riunita a Bruxelles per scegliere se schierarsi con Orban o se preferire una linea più morbida nei confronti dell’Unione. La scelta è ricaduta sulla seconda possibilità. Decisiva per il raggiungimento di un accordo è stata la modifica alla mozione presentata da Joseph Daul, presidente del Ppe, che ha permesso di passare dalla sospensione all’autosospensione. Nel testo della risoluzione si parla di “sospensione concordata” e di un “compromesso” rivendicato dallo stesso leader di Fidesz. “Abbiamo sospeso volontariamente i nostri diritti” senza aver “né dato né ottenuto garanzie”, ha spiegato Orban al termine dell’incontro.

Il Comitato di valutazione

La sospensione ha “effetto immediato” ma non presenta una data di scadenza, anche se fonti del Ppe affermano che si protrarrà “almeno fino a settembre”. Dopo quella data, potrà dunque essere revocata sulla base della “buona condotta” del politico. Fino a quel momento, gli esponenti di Fidesz non avranno la possibilità di accedere alle riunioni del Ppe, né potranno presentare candidati o partecipare alle votazioni. La condotta del premier ungherese sarà osservata da un Comitato di valutazione composto da tre probiviri: Herman Van Roumpy (ex presidente del Consiglio europeo), Hans-Gert Poettering (ex capogruppo del Ppe all’Europarlamento) e Wolfgang Schuessel (ex cancelliere dell’Austria).