Pesante il bilancio del forte temporale che nella giornata di domenica 31 marzo 2019 ha colpito i villaggi di una zona rurale situata nel sud del Nepal. Secondo fonti governative sarebbero infatti almeno 25 i morti accertati, e i feriti si conterebbero a centinaia. Un bilancio tuttavia provvisorio, in quanto alcune aree colpite sarebbero tutt’ora irraggiungibili, non permettendo quindi una più precisa conta di morti e feriti. É il Primo Ministro Khadga Parasad Oli, secondo quanto riportato dal Times, a parlare di ameno 25 morti e almeno 400 feriti. In un bilancio che si teme però possa almeno raddoppiare.
Avviate le operazioni di soccorso
Immediatamente avviate le operazioni di soccorso già dalla notte tra domenica e lunedì. Elicotteri dotati di visori ad infrarossi sarebbero infatti rimasti in attesa di un primo miglioramento delle condizioni atmosferiche per alzarsi in volo e cercare di raggiungere le aree del paese rimaste isolate. Portando così supporto alla popolazione colpita dal disastro naturale, e trasferendo i feriti più gravi nei centri sanitari aperti per fronteggiare l’emergenza.
Stando a quanto affermato dal Governatore Rajesh Poudel, il numero delle vittime non potrà che aumentare, mano a mano che i soccorsi riusciranno a farsi strada tra le zone colpite dalla improvvisa tempesta.
E nonostante gli ospedali della zona siano rimasti aperti, la presenza lungo le strade di detriti, alberi caduti e pali spezzati dal vento impedisce il trasferimento dei feriti presso i luoghi di cura.
Forse responsabilità di un Tornado
Ad essersi reso responsabile del maggior numero di vittime, stando a quanto emerso finora, sarebbe stato il forte vento generato dal temporale. Una perturbazione che si ipotizza possa aver dato origine ad un vero e proprio tornado. I cui venti hanno direttamente causato la distruzione di numerose abitazioni, oltre che il sollevamento di numerosi detriti – automobili comprese – poi scagliati contro case e persone. E stando alle prime informazioni, le vittime sarebbero in maggior parte donne e bambini.
Mentre gli sforzi dei soccorritori si concentrano ora nel raggiungimento delle aree rimaste isolate, le autorità chiedono alla popolazione urgenti donazioni di sangue per curare i molti feriti. Gli ospedali, pur se funzionanti, avrebbero infatti esaurito i letti. Costringendo i feriti sul pavimento in attesa di cure.