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Prenota un'auto Uber ma sale in quella sbagliata: uccisa una 21enne

Uber

Negli Stati Uniti una studentessa di 21 anni sale a bordo di un'auto credendo che fosse quella prenotata con Uber. Al volante c'è invece un assassino

“È con tremenda tristezza e il cuore a pezzi che scrivo questo post. Sam non è più con noi. Potrei continuare a scrivere ma questo mi uccide. Sono seduto qui e guardo le sue foto e piango. Mi mancherà e adorerò la mia bambina per il resto della mia vita” scrive su Facebook Seymour Josephson, il papà di una ragazza di 21 anni rimasta vittima di un assurdo destino. La studentessa infatti è salita sull’auto di un 24enne per errore, credendo che fosse la vettura prenotata tramite la app Uber. Al volante invece c’era il suo assassino.

Prenota su Uber e scompare

Il dramma è avvenuto nella notte di venerdì 29 marzo 2019, dopo una serata passata con gli amici. La 21enne Samantha Josephson, studentessa alla University of South Carolinal, per rientrare a casa ha prenotato quindi un’auto attraverso la app Uber, servizio di car sharing.

Dopo aver aspettato sul marciapiede qualche minuto, la giovane è salita a bordo di una Chevy Impala nera. Da quel momento si sono perse le tracce di Samantha fino a quando, circa 14 ore dopo la scomparsa, la polizia ha rinvenuto il suo cadavere in mezzo ad una boscaglia nella contea di Clarendon, a 145 chilometri dal luogo dove era stata avvistata l’ultima volta.

Ad essere arrestato con l’accusa di omicidio il 24enne Nathaniel David Rowland, perché il sangue della studentessa è stato trovato all’interno della sua automobile. Nella vettura rinvenuto anche il cellulare della regazza, oltre che un contenitore di candeggina liquida, salviettine germicida e un detersivo lavavetri.

Il fatale errore

A mettere la polizia sulle tracce del 24enne il fatto che un testimone ha visto salire Samantha Josephson sulla Chevy Impala. Ancora da accertare il movente del delitto, anche se le autorità sono certe che Samantha sia incappata nel suo assassino per il fatto di essere salita a bordo dell’auto credendo erroneamente che si trattasse della vettura prenotata su Uber.

La multinazionale, contattata dalla CNN, non ha voluto rilasciare alcun commento sulla vicenda rammentando solo ai propri clienti di verificare che la targa, la foto e il nome dell’autista corrispondano a quelli indicati nella app prima di mettersi in viaggio.