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Brexit, approvata la legge che impedisce il no deal

Brexit, legge boccia no deal

Esclusa l'hard Brexit, anche a costo di un ulteriore rinvio. Dopo l'apertura al Labour, si dimettono i sottosegretari Adams e Heaton-Harris.

A maggioranza trasversale, la Camera dei Comuni ha bocciato il no deal, anche a costo di dover chiedere a Bruxelles un ulteriore rinvio del termine di uscita del Regno Unito dall’Unione. La votazione, si apprende dall’Ansa, si è tenuta nella notte tra mercoledì e giovedì. La bocciatura dell’hard Brexit, promossa da una legge ad hoc, è passata con un solo voto: 313 a 312. La legge è stata presentata da un’alleanza bipartisan tra la laburista Cooper e il conservatore Letwin. Il testo, approvato ai Comuni, passerà ora alla Camera dei Lord per l’approvazione definitiva.

Il vertice May-Cobryn

La novità rispetto ai passi indietro di Theresa May nei giorni scorsi consiste nel fatto che il voto ha reso vincolante, e non più puramente indicativo, il rifiuto del no deal: un duro colpo per i brexiteers più radicali. Il voto arriva a poche ore dal vertice tra la premier e il leader laburista Jeremy Corbyn, dopo l’apertura di May a un compromesso con l’opposizione. Corbyn, riferisce l’Ansa, ha assicurato che l’incontro è andato “molto bene“, che è stato “utile, anche se non risolutivo“. Il portavoce ufficiale del Labour ha dichiarato: “Abbiamo avuto discussioni esplorative costruttive su come rompere lo stallo”. Anche fonti di Downing Street hanno parlato di “un’atmosfera costruttiva”.

Si dimettono due sottosegretari

Un primo effetto dell’apertura ai laburisti e al rinvio della Brexit è stata la perdita, per il governo May, di due sottosegretari. Il primo a lasciare l’esecutivo, riporta Rai News, è stato Nigel Adams, sottosegretario al Ministero per il Galles. Il suo addio è stato presto seguito da quello di Chris Heaton-Harris, sottosegretario britannico per l’uscita dall’Unione. “Dopo molte riflessioni, ho deciso di lasciare il governo di Theresa May”, ha comunicato tramite Twitter. “Sono grato al primo ministro per avermi dato l’opportunità di servire il Regno Unito e continuerò a rappresentare i miei elettori come deputato di Daventry”.