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Libia, Haftar annuncia la "marcia vittoriosa" contro Tripoli

Libia, Haftar attacco Tripoli

Le brigate di Zawiya hanno risposto con una dichiarazione di guerra. Convocato il Consiglio di sicurezza dell'Onu.

La Libia è sull’orlo della guerra. Secondo quanto riportato dall’Ansa, il comandante Khalifa Haftar, dopo aver conquistato il sud del Paese tra febbraio e marzo, ha annunciato quella che è stata definita “l’Operazione per la liberazione di Tripoli“. Il comandante ha salutato la vittoria a Garian rivolgendosi alle milizie con un audio messaggio: “Eccoci, Tripoli. Eroi, l’ora è suonata, è venuto il momento del nostro appuntamento con la conquista. Oggi facciamo tremare la terra sotto i piedi degli ingiusti”. Haftar ha annunciato la propria “marcia vittoriosa” verso la città. Nella sua avanzata, si salverà solo “colui che depone le armi” e “che sventola bandiera bianca”.

Non si è fatta attendere la risposta delle altre milizie nel Paese. Le brigate che fanno capo a Zawiya, a ovest della capitale, hanno dichiarato guerra alle truppe di Haftar. I soldati hanno annunciato di aver catturato 10 soldati del comandante e di aver ripreso il controllo di un checkpoint a poca distanza da Sorman. Da Misurata è giunto l’annuncio della mobilitazione dell’Aviazione: per la capitale è stato dichiarato lo “stato di emergenza massima“.

La risposta dell’Onu

La dichiarazione di guerra, avvenuta poche ore dopo la conquista di Garian, è stata accolta con grande preoccupazione dall’Onu. La Gran Bretagna ha chiesto un Consiglio di sicurezza in cui all’ordine del giorno ci sarà proprio il caos in Libia. L’incontro si terrà a dieci giorni esatti dalla Conferenza nazionale voluta proprio dall’Onu al fine di risolvere la crisi libica.

Alcuni analisti e osservatori internazionali invitano, invece, alla calma, ricordando che ciò nel 2015 il comandante aveva annunciato un prossimo attacco a Tripoli. In quell’occasione, Haftar ha dimostrato di non avere le forze militari necessarie a espugnare la capitale, nonostante i successi riportati in altre città come Derna e Bengasi. Lo stesso Guterres, segretario generale dell’Onu, ha invitato “alla calma e alla moderazione. In queste circostanze, è impossibile” garantire la conferenza nazionale che dovrebbe portare alle prossime elezioni.