> > Incendio a Notre-Dame, i rosoni sono stati risparmiati dalle fiamme

Incendio a Notre-Dame, i rosoni sono stati risparmiati dalle fiamme

Notre-Dame

Il danno è difficile da calcolare, ma fortunatamente "le tre bellissime rose che risalgono al XII e XIII secolo sono ancora lì"

Dopo solo una notte dall’incendio che ha devastato la suggestiva bellezza di Notre-Dame, è iniziata la conta dei danni subiti dalla cattedrale di Parigi. Le meravigliose vetrate che inondano di luce l’interno della cattedrale, in quell’immensità di colori così finemente e sapientemente accostati, sono salve. Un altro piccolo miracolo avvenuto nella notte del 15 aprile a Notre Dame ha riguardato l’organo della cattedrale, risparmiato dalle fiamme. Tuttavia, restano da valutare i problemi che potrebbe riscontrare in seguito alla forte pressione dell’acqua.

Notre-Dame, risparmiati i rosoni

Nel disastro e nella gravità della situazione, fiamme e fuoco non hanno distrutto l’edificio nella sua totalità. Salvo il rosone Nord e altri importanti tesori contenuti all’interno della cattedrale parigina, patrimonio dell’umanità.

Crollati il tetto e la preziosissima guglia centrale, con la sua struttura portante in legno. Fortunatamente l’incendio non è riuscito a distruggere tutte le opere custodite all’interno. Le fiamme hanno risparmiato parte dell’architettura dell’edificio e oggetti di culto del tesoro della cattedrale. Salvi anche i bellissimi rosoni nord e sud. Tuttavia, potrebbero essere stati in parte deteriorati dall’acqua.

“Il danno è difficile da valutare”, ha commentato l’arcivescovo di Parigi, Aupetit, all’indomani del disastro. Michel Aupetit, inoltre, ha confermato che l’intero edificio era quasi collassato. “Non è solo un simbolo: è l’anima della Francia“, ha aggiunto. Laurent Prades, responsabile del patrimonio interiore di Notre-Dame, ha fatto sapere: “Per vedere i principali disordini architettonici, le cose che devono imperativamente essere depositate nelle prossime ore prima che crolli ulteriormente”.

“Le vetrate non sono state toccate, le tre bellissime rose che risalgono al XII e XIII secolo sono ancora lì”, ha dichiarato André Finot, portavoce della cattedrale, che è riuscito ad entrare nella navata durante la notte e che solo poche ore prima aveva commentato: “Non resterà più nulla”. Resta però la paura per queste preziose vetrate a causa della fragilità dell’edificio dopo il terribile incendio. Infatti, altre finestre meno importanti risultano già rovinate. Il rettore-arciprete della cattedrale, monsignor Patrick Chauvet, ha però precisato che uno dei rosoni sarà probabilmente smantellato per evitare che cada.