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Muore a 35 anni per un tumore raro: il suo commovente necrologio

Morta per tumore, il necrologio

"Non prendete le piccole cose troppo sul serio e vivete un po'. 35 anni possono non essere tanti, ma sono stati dannatamente belli".

Quando le hanno diagnosticato un tumore rarissimo che colpisce il tessuto muscolare liscio, i medici che avevano in cura Bailey Jean Matheson le hanno prospettato un massimo di 12 mesi di vita. Le hanno prescritto un ciclo di chemioterapia senza nascondere che non sarebbe bastato a salvarle la vita, si apprende dal Mattino. Ma la donna, una 35enne di origine canadese, non ha lasciato che la malattia la privasse delle ultime occasioni per essere felice. Ha deciso di non sottoporsi al trattamento e, nonostante questo, è sopravvissuta per due anni e mezzo. Quando la sua battaglia contro il cancro stava per volgere al termine, ha voluto scrivere personalmente il proprio commovente necrologio, che ha affidato alle pagine del Chronicle Herald.

Muore per tumore, scrive suo necrologio

“Non prendete sul serio le piccole cose”

“Trentacinque anni possono non essere tanti, ma sono stati dannatamente belli“, si legge nell’incipit del necrologio. Un’attenzione particolare è stata riservata ai genitori, al fidanzato e agli amici, ai quali si è rivolta dicendo: “So quanto sia stato duro vedere che la natura facesse il suo corso senza i trattamenti. Per questo vi amo. Ricordo quando mia madre diceva che perdere un figlio è la perdita più difficile per un genitore. I miei mi hanno dato il dono più grande, sostenendo la decisione di vivere il resto della mia vita senza la chemio”. Un pensiero è andato anche a Brent, il compagno che aveva conosciuto solo tre mesi prima di quella terribile diagnosi: “Non avevi idea di cosa sarebbe successo quel giorno, ma io non potevo chiedere un uomo migliore al mio fianco per tutte le avventure, gli appuntamenti, le risate e le crisi”.

Ma il messaggio che, più di ogni altro, ha voluto diffondere è contenuto nelle ultime righe del suo necrologio. “Non prendete le piccole cose troppo sul serio“, scrive Bailey, “e vivete un po’“.