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Nave di Scientology in quarantena ai Caraibi per un caso di morbillo

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La nave Freewinds di proprietà della chiesa di Scientology è bloccata nel mar dei Caraibi per un caso di morbillo a bordo.

“Una persona infetta può facilmente contagiare gli altri attraverso tosse, starnuti e sudore”. Così ha commentato Merlene Fredericks James, direttore delle autorità sanitarie caraibiche. Il personale di servizio ha vietato l’approdo della nave di Scientology e l’ha abbandonata in quarantena con a bordo 300 passeggeri.

Una crociera in balia del mare

La nave da crociera di Scientology è stata fermata dalle autorità sanitarie caraibiche di Santa Lucia: lo sbarco è stato vietato per la paura di contagio. A bordo della nave, infatti, si sarebbe verificato un caso di morbillo: secondo le autorità, quest’unico soggetto sarebbe in grado di infettare molte persone. Così i 300 passeggeri che si stavano godendo una piacevole crociera ai Caraibi sono stati abbandonati in mare. La nave proveniente dalle coste statunitensi era in procinto di approdare a Santa Lucia: ora, invece, si trova in balia del mare. Si tratta, secondo i media locali, della nave Freewinds di proprietà della chiesa di Scientology.

Il video delle autorità sanitarie

La dottoressa Frederick-James ha pubblicato un video su Youtube dove spiega che la situazione è monitorata dal ministero della salute: due fonti attendibili avrebbero diffuso la notizia di un caso di morbillo presente sulla nave. La malattia, infine, è stata confermata anche dal medico a bordo: sembra che ad essere colpita sia stata una donna. La dirigente sanitaria della piccola isola nel cuore dei Caraibi ha spiegato: “Una persona infetta può facilmente contagiare gli altri attraverso tosse, starnuti, sudore. Quindi per evitare un potenziale contagio abbiamo pensato che fosse prudente decidere di non permettere a nessuno di sbarcare dalla nave”. I medici presenti sulla nave hanno confermato che la donna si trova in isolamento e le sue condizioni sono stabili. Tuttavia, non è possibile effettuare lo sbarco. La guardia costiera propone, invece, di far tornare la nave nel luogo da cui è partita.