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Patrigno stupra figlia e tenta di farla abortire a calci

bambina 11enne

Stupra la figlia della compagna e tenta di farla abortire a calci nello stomaco.

Una terribile storia di abusi arriva dall’Australia. Un 44enne è stato arrestato e condannato da un tribunale locale a 15 anni di prigione. L’uomo avrebbe infatti continuato ad abusare di una bambina, figlia della compagna, per 6 anni, da quando lei ne aveva solo 10. La madre della bambina non si sarebbe mai accorta di nulla ed era convinta di essere al sicuro avendo al suo fianco l’uomo. Stando alle informazioni riportate dalla stampa locale, la bambina sarebbe stata sottoposta a violenze fisiche, verbali e ad abusi sessuali. Gli episodi sono continuati fino a quando la ragazzina, all’età di 16 anni, ormai cresciuta, è riuscita a fuggire dal patrigno andando a denunciare gli abusi subiti negli anni, provati da una gravidanza.

Ha tentato di farla abortire

A seguito della denuncia l’uomo è stato arrestato e sottoposto a processo. Durante le indagini è emerso che dopo aver scoperto la gravidanza della giovane, avrebbe anche tentato di provocarle un aborto prendendola a calci e pugni nello stomaco. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe usato lo stupro come uno strumento per “punirla, controllarla e umiliarla”. Il bambino è nato, ma nemmeno questo ha fermato l’uomo che ha continuato gli abusi anche davanti agli occhi innocenti del piccolo. Gli stupri avvenivano quando la madre della giovane era fuori casa o semplicemente in un’altra stanza, motivo per il quale la donna non si sarebbe mai resa conto di quanto accadeva nella sua abitazione. Stando alle stime, nell’arco dei 6 anni, il patrigno avrebbe violentato la giovane per oltre 1800 volte. La corte si è espressa per una pena di 15 anni.