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Brexit, "inevitabile" la partecipazione del Regno Unito alle Europee

Brexit, Regno Unito alle Europee

David Lidington, numero due del governo May, ha ammesso: "C'è troppo poco tempo per completare il processo".

Sono passati quasi tre anni dal referendum con cui i cittadini britannici hanno votato a favore della Brexit, ma nonostante ciò la loro partecipazione alle Europee 2019 appare “inevitabile, malauguratamente”. La notizia è stata ufficializzata da David Lidington, esponente di punta dei Tory e numero due del governo di Theresa May, riporta Tgcom24. Il 23 maggio il Regno Unito andrà alle urne, mentre continuano i negoziati con l’Unione Europea, alla ricerca di un compromesso che possa ottenere l’approvazione da parte del Parlamento di Londra.

Il Regno Unito verso le Europee

Si allungano, tuttavia, i tempi in cui l’accordo potrebbe verosimilmente essere stipulato. Secondo Lidington, infatti, non si raggiungerà un’intesa prima di luglio. “Speravamo veramente che la questione dell’uscita fosse risolta che queste elezioni non si dovessero tenere”, ma “c’è troppo poco tempo per completare il processo”, ha commentato ai microfoni della Bbc. “Idealmente, vorremmo che i deputati europei” eletti grazie ai voti del Regno Unito “non debbano mai insediarsi” il 2 luglio, come previsto.

Continuano le trattative

Il limite ultimo posto da Bruxelles è il 31 ottobre, ma il governo intende “raddoppiare gli sforzi e il dialogo con tutti i deputati” affinché la permanenza nell’Ue sia “la più breve possibile”, preferibilmente non oltre la chiusura estiva delle Camere. Ma sono ancora molte le questioni aperte e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, non ha nascosto le difficoltà che le parti coinvolte dovranno affrontare: “Non ho timori e non ho speranze. Se i britannici restano, restano; se se ne vanno, se ne vanno. Rispetto al Parlamento britannico, la Sfinge egiziana è un libro aperto”.