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Pakistan, attentato contro santuario a Lahore causa 8 morti

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Già nel 2010 un'esplosione allo stesso santuario fece circa 50 vittime e 200 feriti, costringendo le autorità a predisporre un servizio di sicurezza.

Una bomba esplosa contro la polizia a guardia del santuario sufi di Data Darbar a Lahore, in Pakistan, ha causato la morte di almeno 8 persone – tra cui cinque agenti di polizia – ed il ferimento di altre 17. All’interno del santuario si trovavano circa un centinaio di persone al momento dell’attentato. L’attacco è stato rivendicato, secondo quanto riportato dalla Bbc – dall’organizzazione terroristica Hizbul Ahrar, un piccolo gruppo armato di matrice talebana.

Presi di mira i musulmani sufi

Non è peraltro la prima volta che viene preso di mira il santuario di Data Darbar, il più grande santuario sufi dell’intera Asia meridionale. Nel 2010, infatti, almeno 50 persone rimasero uccise ed altre 200 ferite in un attacco kamikaze, costringendo le autorità locali a predisporre una forza di sicurezza permanente a guardia dell’edificio. Gli attacchi sono solitamente portati avanti da gruppi di islamisti radicali, quando non dallo stesso nucleo pakistano dell’Isis, i quali non vedono di buon occhio le pratiche mistico-religiose della dottrina sufi, da loro considerata non allineata all’ortodossia islamica.

Una dura presa di posizione nei confronti dell’attentato è subito arrivata dal presidente del Pakistan Imran Khan attraverso il suo account Twitter: “Condanno fermamente l’attacco terroristico avvenuto questa mattina a Data Darbar. Ho già richiesto al governo della regione del Punjab di provvedere ad assistere i feriti ed i familiari delle vittime”.

La lotta del Pakistan contro il terrorismo

Da molti anni ormai il Pakistan si trova a dover fronteggiare il terrorismo islamico che continua a mietere vittime. Le misure di sicurezza interna sono infatti drasticamente aumentate, soprattutto dopo l’attacco più sanguinoso della storia del paese: quello del 2014 ad una scuola di Peshawar che causò la morte di oltre 150 persone, in gran parte bambini. Ad essere colpite sono in particolar modo le grandi città come Lahore, protagonista già nel 2016 di un’esplosione che uccise oltre 70 cristiani intenti a celebrare la Pasqua.