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Madre tossicodipendente: neonato muore avvelenato dal latte materno

mamma tossicodipendente

Negli Stati Uniti una mamma tossicodipendente ha allattato il figlio al seno. Dopo qualche ora il bimbo, di 10 settimane, è morto.

Tragedia in Pennsylvania, negli Stati Uniti, dove un neonato di 10 settimane è stato avvelenato dal latte materno. Ad essere infatti accusata di omicidio colposo la madre 31enne Samantha Jones, tossicodipendente. Le analisi del sangue hanno svelato infatti che il bimbo è rimasto mortalmente intossicato da un mix di metadone, metanfetamina e anfetamina.

Latte materno drogato

Dopo il parto, i medici hanno subito chiarito che Samantha Jones doveva alimentare il neonato con latte artificiale, visti i suoi problemi di tossicodipendenza. Stando a quanto appurato nel corso del processo, la notte del 2 aprile 2018 il bimbo avrebbe cominciato a piangere disperatamente. La madre, troppo stanca per preparargli il biberon, lo ha quindi attaccato al seno e allattato.

Dopo qualche ora, quando la 31enne si è svegliata, il bambino era estremamente pallido e insensibile. Inutili i soccorsi, quando giunti sul posto i paramedici non hanno potuto far altro che decretare il decesso del piccolo. L’autopsia ha stabilito che il neonato ha subito un arresto cardiaco.

A Samantha Jones era stato prescritto del metadone per cercare di curare la sua dipendenza dagli antidolorifici. Le analisi però hanno dimostrato che nel latte materno c’erano anche tracce di metanfetamina e anfetamina. “La signora ha fatto una scelta consapevole quando ha dato da mangiare al bambino il suo latte materno, che sapeva sarebbe stato drogato da sostanze illegali“.

La condanna a vita

La donna si è dichiarata colpevole, ma nel corso del procedimento ha assicurato: “Non ho mai voluto che ciò accadesse. Ho amato il mio bambino più di ogni altra cosa. Dovrò convivere con questo ogni giorno della mia vita”. La 31enne non è stata condannata al carcere perché, ha spiegato il giudice, “ha già una pena enorme da sopportare per quanto ha fatto”.

Samantha Jones dovrà sottostare a 36 mesi di libertà vigilata e scontare 100 ore di servizio in quelle comunità che aiutano le mamme in difficoltà. Questa sentenza, è stato spiegato, è stata emessa nella speranza di spingere altri genitori tossicodipendenti a chiedere aiuto.