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Madre uccisa con un colpo di fucile dal figlio adottivo di 9 anni

figlio spara alla madre

Tragedia annunciata in Michigan (USA). UNa donna di 51 anni è stata trovata morta in casa. Accusato di omicidio il figlio che aveva in affidamento.

“Aveva paura di stare crescendo un potenziale serial killer” confidano drammaticamente i familiari di Pauline Marie Randol, la 51enne trovata morta in casa nella giornata di lunedì 6 maggio 2019. Ad uccidere la donna il figlio adottivo di nove anni, che ha preso un fucile ed ha sparato contro la madre. Il bambino aveva subito in passato gravi traumi all’interno dell’ambiente familiare e per questo era stato dato in affido. Il giorno dopo l’omicidio era in programma una visita psichiatrica.

L’affidamento

La tragedia è avvenuta in una villetta a Fawn River Township, nel sud del Michigan. Il 2 giugno 2016 Pauline Marie Randol ha preso in affidamento un bambino proveniente da un contesto familiare molto difficile, originario dell’Indiana.

Nonostante questo, come scritto più volte su Facebook, la donna aveva deciso di “amarlo come se fosse davvero suo figlio”. Anche le figlie più grandi della 51enne avevano accettato il piccolo come un loro fratello ma ben presto sarebbero sorti dei problemi.

Qualche tempo fa il bambino pare che avesse minacciato di morte una sua compagna di classe dicendole che “l’avrebbe colpita con un coltello per vederla morire e me piangere”, come racconta la madre della bimba Alecia Pieronski. Questo, e altri atteggiamenti strani, hanno quindi cominciato a far pensare a Pauline “di stare crescendo un potenziale serial killer“.

“Poteva essere salvata”

Nonostante questo la donna non ha mai smesso di chiedere aiuto alle istituzioni e alle autorità sanitarie. Ma “la morte di mia madre è responsabilità di quelle persone che non sono riuscite a comprendere i problemi mentali (del bambino, ndr) e non hanno voluto ascoltare chi ha chiesto loro aiuto”, denuncia quindi al Detroit News la 23enne primogenita della vittima, Reagan Martin

Pauline infatti aveva esposto le problematiche del figlio adottivo al suo medico di famiglia e agli operatori dei servizi di salute mentale e di abuso di sostanze della Contea di St. Joseph a Centerville, senza però ottenere le risposte di cui aveva bisogno. Poiché l’assicurazione non copriva tali spese mediche, la 51enne ha quindi deciso di pagare di tasca sua uno specialista, con cui aveva appuntamento mercoledì 7 maggio.

A quell’incontro la donna non si è mai presentata. Il suo corpo è stato trovato in casa, raggiunto da una fucilata. Il sospetto omicida è proprio il bambino. Il ragazzino è stato accusato di omicidio, e non è ancora chiaro se verrà processato come un adulto o da minorenne.