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"Ho 63 anni, lei 22: la gente non capisce il nostro matrimonio"

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Tra Jeffrey Oberman e sua moglie Alex ci sono 41 anni di differenza: "Ci amiamo in un modo che trascende il sesso o il denaro".

Per Jeffrey Oberman e sua moglie l’età è davvero solo un numero. E lui, giunto all’età di 63 anni, ha deciso di spiegarlo non solo ai loro conoscenti ma a potenziali lettori di tutto il mondo tramite una lettera aperta pubblicata su The Huffington Post US. In queste righe Oberman, di origine canadese ma da anni residente nella Repubblica Dominicana, ha ripercorso la sua vita a partire dal divorzio con la prima moglie e dal trasferimento nel Paese caraibico, dove ha adottato otto cani randagi. Galeotti furono gli animali: “Stavo spulciando la pagina Facebook di un rifugio quando mi saltò all’occhio il suo post. Benché Alex avesse solo vent’anni e vivesse negli Stati Uniti, le inviai un messaggio. E benché io avessi quarant’anni di più, lei rispose”.

Un matrimonio insolito

Dalla chat i due passarono ben presto a lunghe telefonate, che si protraevano per tutta la notte, “finché un giorno non le chiesi di venirmi a trovare. Prima di acconsentire al viaggio, la madre di Alex, quasi dieci anni più giovane di me, mi cercò su Google e stabilì una “parola di sicurezza” (pane di segale) che la figlia avrebbe usato in caso fosse stata rapita o costretta a una vita di sfruttamento. E così, pochi mesi dopo i primi convenevoli su Facebook, Alex scese da un aereo ed entrò nella mia vita. Poco più di un anno dopo è arrivato il matrimonio“.

Ancor prima di convolare a nozze, però, “avevamo già fatto esperienza del disagio sociale che la nostra unione sembrava suscitare negli altri”. Non solo gli sconosciuti, ma anche i loro stessi familiari erano allarmati e non riuscivano ad accettare la loro unione. “Ma quello che più ci faceva angosciare”, continua Oberman, “era l’idea generale che avessimo intrapreso una relazione di scambio. La classica in cui uno dei due, di solito l’uomo – o comunque quello più anziano – provvede al sostentamento economico della donna, che in cambio offre del sesso”. Ma, sottolinea, il loro caso è ben diverso: “Non dovevo certo sposarmi per fare sesso e lei non aveva bisogno del matrimonio per i soldi. Grazie a una straordinaria carriera tardo adolescenziale nel mondo delle competizioni equestri, ha già i suoi risparmi. Io non avevo bisogno di sesso ma di intimità e di attenzioni amorevoli”.

Ad unirli, oltre all’amore, è la passione per l’arte: “Mia moglie è una pittrice di successo e io sono andato in pensione per dedicarmi alla scrittura. Il nostro amore ci spinge a scavare più a fondo nella creatività che caratterizza il nostro lavoro e che alimenta la nostra relazione. Ci amiamo in un modo che trascende il sesso o il denaro”.

In risposta alle critiche

Col tempo “abbiamo smesso di ossessionarci per i piccoli oltraggi che affrontiamo ogni giorno. Non c’è ristorante in cui non mi abbiano chiesto, almeno una volta, cosa volesse ordinare mia figlia. L’ultima volta che siamo saliti su un volo per gli Stati Uniti, lo stesso Paese che ha emesso il passaporto di Alex, all’ufficio immigrazione hanno messo in dubbio la legittimità del nostro matrimonio. Tra vent’anni, dubito che qualcuno metterà ancora in dubbio il motivo delle nostre nozze. In un’epoca in cui quasi la metà delle unioni finisce con un divorzio, un rapporto a lungo termine che sopravvive e prospera viene messo in discussione raramente. Spero di vivere abbastanza a lungo per godermi quel momento“.