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Jack lo Squartatore: 131 anni dopo scoperta l'identità del killer

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Nell'800 Jack lo Squartatore fu responsabile dell'omicidio di cinque (e forse più) prostitute. Un recente studio potrebbe aver scoperto il suo nome.

Jack lo Squartatore è probabilmente l’assassino più famoso di sempre. E’ divenuto, col tempo, una vera e propria (triste) leggenda. Ben 131 anni fa uccise (almeno) 5 prostitute, ma nessuno è mai riuscito a catturarlo, creando grandi misteri sulla sua identità. Almeno fino a oggi.

Negli ultimi anni le prove hanno portato a credere che Jack lo Squartatore sia in realtà Aaron Kosminski, un barbiere polacco di fede ebraica che all’epoca viveva proprio al centro della zona in cui avvennero gli omicidi. Uno studio, pubblicato il 12 marzo 2019 sul Journal of Forensic Science, tenta di corroborare le teorie secondo cui il celebre killer sia proprio lui. Tutto parte da una sciarpa.

Trovate tracce di DNA

E’ su quell’indumento che, stando a quanto riportato dal sito vanillamagazine.it, sembrano essere state ritrovate tracce di DNA di Kosminski e di Catherine Eddowes, la quarta vittima uccisa nel Settembre del 1888.

La sciarpa in questione fu acquistata nel 2007 dallo scrittore Russell Edwards. L’uomo l’aveva fatta analizzare da Jari Louhelainen, un biochimico della Liverpool John Moores University. Lo scienziato aveva confermato l’identità di Kosminski. Qualche anno più tardi, Louhelainen, chiese aiuto ad un altro ricercatore, David Miller, per avere ulteriore conferma. Ottenuto ciò che voleva, ha quindi pubblicato i risultati dei suoi studi, che evidenziano come principale indiziato Aaron Kosminski.

Una percentuale di dubbio c’è sempre

Nonostante le prove scientifiche non vi è però la certezza assoluta sull’identità del killer delle prostitute. Il primo dubbio riguarda il tessuto, troppo pregiato, con cui era realizzata la sciarpa. Difficile che una prostituta o un barbiere avessero potuto permettersi un accessorio così costoso.

Seconda cosa, non esistono prove sul fatto che la sciarpa sia stata rinvenuta sul luogo del crimine. Questo significa che potrebbe aver subito delle contaminazioni nel corso degli anni. Infine, la presenza di sangue su un indumento non dà in nessun caso l’automatica certezza dell’identità di un assassino, perché potrebbe essersi sporcato in modi e tempi diversi.