> > Padre scuote figlio di soli tre mesi perché piange troppo forte

Padre scuote figlio di soli tre mesi perché piange troppo forte

padre scuote figlio censored

L'uomo non riusciva a guardare la televisione a causa dei pianti disperati del figlio: questo il motivo che ha portato all'aggressione.

Una storia che ha dell’incredibile quella che arriva dall’Inghilterra: un bimbo di soli quattro anni è morto dopo un’agonia durata per più di tre anni. All’età di soli tre mesi il piccolo R-Jay è stato violentemente scosso dal padre tanto da provocargli danni cerebrali permanenti. Il motivo? Il neonato piangeva troppo mentre il padre, Richard Lovell, guardava la televisione.

Il pestaggio ha provocato al piccolo una gravissima emorragia cerebrale che ha portato ad una lunga serie di handicap tra cui una paralisi cerebrale. Dopo poco più di tre anni di agonia R-Jay è morto a causa di una polmonite da virus della sincrogenesi respiratoria. L’uomo è stato trovato colpevole dalla Corte di Chester e dovrà scontare una pena di 30 mesi di carcere.

L’aggressione e le conseguenze

La tragica aggressione è avvenuto il 6 febbraio 2012, quando il piccolo R-Jay fu affidato per qualche giorno al padre mentre la madre, Leanne Bullock, andava a trovare sua nonna. Mentre padre e figlio si trovavano a casa, il primo ha completamente perso il controllo dopo l’ennesimo pianto disperato del neonato. Furioso, l’uomo ha preso il figlio ed ha iniziato a scuoterlo violentemente. Una volta accortosi della gravità delle condizioni di salute del piccolo, Lovell si è recato al pronto soccorso sostenendo che il figlio fosse caduto accidentalmente. Insospettiti da quanto avvenuto, i medici hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Dopo ore di interrogatorio Lovell ha ceduto ed ha raccontato la realtà dei fatti.

Dopo la folle aggressione, R-Jay non è mai riuscito a parlare ed ha sofferto quotidianamente di forti convulsioni. Nel gennaio 2016 le condizioni del piccolo sono drasticamente peggiorate fino ad arrivare alla morte sopraggiunta il 18 gennaio 2016.