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Sea Watch salva 65 persone, Salvini: "Porti italiani restano chiusi"

sea watch migranti

La nave Sea Watch ha salvato 65 migranti al largo delle coste libiche, Salvini la diffida ad avvicinarsi all'Italia.

La nave umanitaria Sea Watch ha salvato 65 migranti nel Mediterraneo. La notizia è arrivata nel pomeriggio di mercoledì e attraverso un tweet, la stessa organizzazione umanitaria avrebbe fatto sapere di aver avvertito del soccorso le sale operative di Tripoli, La Valletta e Roma, senza ricevere però alcuna risposta. L’operazione di soccorso sarebbe avvenuta a circa 30 miglia dalle coste libiche, e l’imbarcazione è stata notata da un aereo civile in ricognizione. Si riapre quindi il braccio di ferro tra Ong e stati costieri per lo sbarco dei migranti. Matteo Salvini, informato mentre si trovava al Viminale, ha fatto sapere: “Nave di Ong tedesca, con bandiera olandese, raccoglie 65 migranti in mare libico. Ho appena firmato una diffida ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane. I nostri porti sono e rimangono chiusi”.

Chiusa inchiesta a Catania

Mentre la Sea Watch informa dell’ennesimo salvataggio in acque libiche, a Catania si è chiusa l’inchiesta su Open Arms. Il gip ha infatti archiviato l’inchiesta a carico del comandante della nave e del capo della missione, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina per lo sbarco a Pozzallo del 17 marzo 2018. In quell’occasione sbarcarono 218 migranti soccorsi anch’essi al largo della Libia. Resta invece in sospeso il fascicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata aperto dalla procura di Ragusa. A Open Arms è stato infatti contestato “il rifiuto di consegnare i profughi salvati a una motovedetta libica”, e il fatto di aver “proseguito la navigazione verso le acque italiane” nonostante la vicinanza con l’isola di Malta. L’Ong dal canto suo si è sempre difesa sostenendo di aver agito “in stato di necessità per salvare vite umane”.