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E' vittima di cyberbullismo: si suicida un papà 27enne

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Pensava di non poter sfuggire ai troll che lo perseguitavano sui social network. Un papà di una bimba di 2 mesi decide così di togliersi la vita.

Un giovane papà ha spedito all’inizio di gennaio 2019 una email al suo avvocato per fargli leggere i terribili attacchi e gli insulti che riceveva da un gruppo di troll sui social media. Il giorno dopo l’invio di questo messaggio di posta elettronica il 27enne Kenny Gregg si è suicidato, lasciando orfana di padre una figlia di due mesi.

Il cyberbullismo

“Mia madre lo ha trovato morto a letto”, racconta la sorella Carolyn al Belfast Telegraph. “Si preoccupava sempre di quello che le altre persone pensavano di lui e così ha creduto che non ci fosse un’altra via per uscire da questa situazione”, prosegue.

Kenny ha inviato su Facebook un messaggio alla sorella poco prima di togliersi la vita. “L’ho visto solo la mattina successiva, e quando l’ho letto mi è sembrato che anche il mio cuore avesse smesso di battere” ricorda drammaticamente Carolyn.

La petizione

“Prima di tutto questo, Kenny era sempre felice e rendeva felici gli altri, sorrideva sempre” sottolinea la sorella. E’ per questo motivo che Carolyn ha promosso una petizione su internet per cercare di convincere le istituzioni ad affrontare con maggior risolutezza il problema del cyberbullismo. “Le persone non dovrebbero essere in grado di farla franca dopo che fanno di tutto per far sentire qualcuno così a terra tanto da indurlo al suicidio“, si legge.

Il ministro contro i suicidi

Come riporta The Mirror, in Inghilterra circa 4/5000 persone prendono la vita ogni anno e il suicidio rimane la principale causa di morte tra gli uomini sotto i 45 anni. Non a caso nel 2018 la premier Theresa May ha nominato il primo ministro al mondo per la prevenzione dei suicidi, nel tentativo aiutare le persone in difficoltà.