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Usa, 26enne resta incinta mentre è in carcere per omicidio

Incinta mentre è in carcere

Il fratello: "Dev'essere stato di notte, quando era incosciente dopo aver preso la sua medicina per le convulsioni".

Sostiene di non sapere come e quando è rimasta incinta e teme di essere stata violentata. La 26enne Latoni Daniel, condannata a 17 mesi di carcere con l’accusa di omicidio di primo grado, è all’ottavo mese di gravidanza ed è detenuta presso il penitenziario della contea di Coosa, in Alabama, in attesa dell’udienza definitiva. Non appena è venuta a sapere della gravidanza, ha chiesto e ottenuto di poter essere trasferita in un’altra prigione.

La 26enne è stata accusata di omicidio di primo grado nel dicembre 2017. Sarebbe stata al volante dell’auto su cui è salito Ladaniel Tuck, il suo ex fidanzato, dopo aver derubato e ucciso l’87enne Thomas Chandler. Se giudicata colpevole, rischia la pena di morte.

“È stata violentata”

La 26enne, si apprende da Fanpage, assicura di non aver alcun ricordo di un incontro sessuale avvenuto mentre si trovava all’interno del penitenziario. Il suo sgomento davanti alla gravidanza ha fatto nascere un sospetto nel fratello Terren Ransaw. L’uomo, infatti, crede che la sorella sia stata violentata mentre era sotto l’effetto dei sedativi. “Dev’essere stato di notte, quando era incosciente dopo aver preso la sua medicina per le convulsioni“, ha dichiarato alla CBS. Della stessa opinione è anche l’avvocato Mickay McDermott: la gravidanza della sua cliente “è la prova di un crimine. Non importa quali siano le circostanze, perché è illegale avere rapporti mentre si è in custodia”.

Il legale ha chiesto che Daniel possa uscire di prigione a fine maggio per poter portare a termine la gravidanza e dare alla luce il figlio. “Il bambino sarà curato e amato a prescindere”, ha aggiunto il fratello ad AL.com. “Non avrebbe mai abortito. Molte persone probabilmente prenderebbero in considerazione la possibilità di dare il bambino in adozione o interrompere la gravidanza. Ma mia sorella crede che sia una benedizione di Dio, non importa la situazione”.