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Prenota una casa online, trova un container: la denuncia

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La storia del tifoso del Tottenham truffato su Airbnb: ha pagato 130 euro a notte per una camera ad Amsterdam, rivelatasi un container illegale.

La foto che aveva trovato sul sito era accattivante, ma non corrispondeva alla realtà. Un tifoso del Tottenham aveva prenotato tramite il portale Airbnb una camera last minute ad Amsterdam, dove si trovava per seguire una partita di Champions League. Si è ritrovato in un container. Ha richiesto il rimborso dei 130 euro per notte già pagati ma l’host ha rifiutato, come riportato dal Corriere del Ticino. Dunque, si è dovuto rivolgere alla stampa locale.

La truffa su Airbnb

La camera era sponsorizzata come “Casa pulita con bagno privato” al costo di 130 euro a notte. Il proprietario aveva telefonato il tifoso, di nome Ben Speller, avvertendolo che potevano esserci problemi con l’acqua corrente ma non poteva dargli alloggi alternativi. Già nelle foto sembrava una camera molto piccola e un po’ spartana, con al centro un letto col materasso appoggiato direttamente a terra ma mai Speller si sarebbe aspettato di trovare, al suo arrivo, un container commerciale arrugginito. “Ho fatto per tre volte il giro dell’isolato con il taxi ma l’unica cosa che notavo a quell’indirizzo era il container. E mi dicevo: ‘Dai, non è possibile!’. Poi ho aperto la porta, ho dato un’occhiata all’interno e ho deciso di prenotare un albergo” ha spiegato il tifoso britannico. Speller, seppur entusiasta per l’incredibile risultato del Tottenham, ha deciso di chiedere il rimborso, ma il proprietario ha rifiutato, così ha deciso di mettersi in contatto con un giornalista di Amsterdam per raccontare ciò che era successo. Inoltre ha pubblicato le fotografie del pessimo alloggio su un gruppo di supporter della squadra di calcio. Il ragazzo è riuscito nel suo intento: Airbnb lo ha risarcito non solo dei 130 euro persi per la truffa, ma anche dei 260 euro spesi per l’albergo. Inoltre, come si legge nel comunicato ufficiale ha deciso “di chiudere l’account e le inserzioni fraudolente del signor Jacob, perché la nostra piattaforma non tollera in nessun modo i truffatori”. La polizia locale ha aperto un’indagine sul truffatore. Ha scoperto che il container si trovava illegalmente parcheggiato su un’area pubblica e che tale Jacob ne aveva un altro a pochi isolati di distanza.