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Bambina resta per tre giorni accanto ai cadaveri dei genitori

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Intrappolata accanto ai cadaveri dei genitori: è la storia di Skylah, una bambina sei mesi.

Una stanza di un motel del Michigan, due cadaveri e una bambina di 6 mesi accanto. I corpi sono di Jessica Bramer, 26 anni e di Christian Reed di 28 anni, e la bambina è loro figlia, Skylah. I genitori della piccola, stando ai primi accertamenti medici, sarebbero morti per overdose e la piccola sarebbe rimasta in una sorta di veglia involontaria dei corpi fino a quando, dopo tre giorni, altri clienti del motel, allarmati dalle urla, hanno avvertito la polizia. La piccola, soccorsa dal personale sanitario, è stata trovata pesantemente disidratata e, si apprende, ha rischiato di morire di fame. La bambina si trova ora all’ospedale pediatrico Helen DeVos di Gran Rapids. Le sue condizioni sono gravi, ma per i medici si rimetterà completamente.

I nonni volevano la custodia della bambina

L’auopsia è stata eseguita subito dopo il dramma ma i risultati tossicologici non saranno pronti prima della fine di giugno 2019: nonostante questo, il passato e il presente di Jessica Bramer e di Christian Reed lasciano agli inquirenti pochi dubbi sulle cause della morte. I genitori della bambina erano infatti tossicodipendenti con diversi precenti penali e, proprio questa condizione, aveva portato i nonni della neonata a chiederne l’affidamento.

Una tragedia simile

Drammaticamente simile alla storia di Skylah, è quella di Declan, un bambino di 5 mesi che ha vegliato il corpo della madre di soli 19 anni per due giorni. Ad uccidere Courtney, così si chiamava, in quel caso non fu la droga ma, con ogni probabilità, il diabete. Ad avvertire le autorità furono la madre e la sorella di Courtney, preoccupate dell’insolito silenzio della ragazza sui social.