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Chernobyl, prima foto scattata sotto pavimento del reattore nucleare

Chernobyl

Noto come “piede dell’elefante”, è un impasto fuso di materiale radioattivo, era una volta abbastanza potente da uccidere chiunque si avvicinasse

26 aprile 1986: una serie di errori nel corso di un test porta al brusco e incontrollabile aumento di temperature del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl. E’ il primo incidente classificato a livello 7, il massimo: il secondo sarà dovuto a una serie di casualità, nel marzo del 2011, in Giappone (Fukushima Dai-ichi). Impossibile dimenticare i danni comportati da un incidente costato la vita a centinaia di persone, capace di causare conseguenze irreparabili al pianeta.

Per la prima volta è stat resa nota la foto di quanto accumulato sotto il pavimento del reattore nucleare ucraino.

Il primo scatto sotto Chernobyl

Conosciuto come “Il piede dell’elefante”, si tratta di un impasto fuso di materiale radioattivo raffreddato. Un tempo era abbastanza potente da uccidere qualsiasi essere umano che si trovava in sua presenza. Anche se il suo potenziale è diminuito nel corso dei decenni, emette ancora calore e infesta le rovine della centrale elettrica con livelli pericolosi di radiazioni. Così fa sapere Blueplanetheart.it.

“Il piede dell’elefante” è una massa di corium, una miscela fusa di uranio, grafite, cemento e sabbia, formatasi durante il disastro nucleare di Chernobyl.

L’esplosione

Nelle prime ore del 26 aprile 1986, il reattore 4 della centrale nucleare VI Lenin, nei pressi della città ucraina di Pripyat, fu sottoposto a uno sbalzo di tensione durante un normale test di sicurezza dei sistemi. Ciò ha causato il surriscaldamento delle barre di uranio combustibile nella loro acqua di raffreddamento, generando un’immensa quantità di vapore e pressione. Ne conseguì un’esplosione colossale, causando la formazione di materiale radioattivo nell’atmosfera e la cessazione del flusso di refrigerante che doveva raffreddare il reattore.

L’incidente generò un’energia termica per fondere letteralmente il nucleo del reattore e le sue barre di combustibile nucleare. Così si è venuto a costituire un materiale fuso che scorreva come lava ed emetteva livelli mortali di radiazioni ionizzanti. Questa “lava mortale”, inoltre, sciolse un buco attraverso le travi di acciaio e il cemento sotto il reattore, cadendo nel seminterrato, dove alla fine si raffreddò e si indurì. Informa ancora Blueplanetheart.it.

Poco dopo il disastro, il cumulo di sostanza fusa emetteva circa 10.000 roentgen all’ora. Secondo la rivista Nautilus, questa dose sarebbe letale per l’uomo in 300 secondi ed equivarrebbe a farsi esplodere con milioni di raggi X del torace.

L’uomo dello scatto

Il ragazzo fotografato accanto al “piede dell’elefante”, con lo slop radioattivo, è Artur Korneyev, un ispettore nucleare kazako arrivato a Chernobyl poco dopo l’incidente. A lui il pericoloso incarico di trovare il combustibile fuso e misurare i livelli di radiazione nelle viscere di Chernobyl.

“Eravamo i pionieri. Siamo sempre stati in prima linea”, ha detto al New York Times nel 2014.

L’immagine più famosa di lui e del piede dell’elefante è stata presa nel 1996, oltre 10 anni dopo il disastro iniziale. In quel momento, “Il piede di elefante” emetteva circa il 10% delle radiazioni che aveva una volta. Questi livelli potrebbero ancora causare ad un uomo gravi malattie da radiazioni se avesse un’esposizione ravvicinata per circa 5 minuti, tuttavia, sembra che una lettura rapida del misuratore e uno scatto della fotocamera non siano abbastanza lunghi da provocare effetti acuti drammatici sulla salute.

Inoltre, la fotografia del “piede dell’elefante” appare granulosa e punteggiata da strani segni di sovraesposizione, quasi sfocata. Questo non è il risultato di una cattiva qualità della fotocamera: è dovuto alle radiazioni che disturbano il modo in cui il rullino è stato sviluppato. Korneyev però sarebbe ancora vivo. Tuttavia, soffre di cataratta e altri problemi di salute a causa dei suoi frequenti scontri con forti radiazioni a Chernobyl. “Le radiazioni sovietiche sono le migliori radiazioni del mondo”, ha scherzato Korneyev.