La situazione politica in Algeria continua a rimanere molto tesa. La richiesta dei manifestanti, in piazza ormai da circa quattro mesi, è stata accolta. Le elezioni presidenziali in programma il 4 luglio 2019 sono state infatti annullate. Ad annunciarlo, domenica 2 giugno, il Consiglio costituzionale algerino il quale ha spiegato che “è impossibile” indire la tornata elettorale.
Candidati respinti
I nomi degli unici due candidati in lizza per succedere ad Abdel Aziz Bouteflika sono stati infatti respinti. E’ già la seconda volta che le elezioni vengono rinviate. L’anziano e malato presidente aveva dichiarato infatti l’11 marzo 2019 che non si sarebbe ricandidato per il quinto mandato, e ciò ha causato il rinvio della chiamata alle urne fissato il 18 aprile.
Successivamente Bouteflika è stato rimosso. La presidenza ad interim è stata quindi affidata ad Abdelkader Bensalah, l’ex speaker della Camera Alta, il cui mandato sarebbe dovuto durare fino al 9 luglio. I manifestanti però hanno fin da subito chiesto le dimissioni di Bensalah, poiché la sua figura continua a rappresentare quell’élite che ha governato l’Algeria da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia, nel 1962.
Manifestanti vogliono elezioni libere
Gli algerini temono infatti che con Bensalah al potere e Noureddine Bedoui primo ministro (nominato poco prima dell’annuncio di Bouteflika a non ricandidarsi) ogni successore alla presidenza sia unicamente un rappresentante della classe di potere che ha governato finora l’Algeria. Il Consiglio costituzionale non ha spiegato perché i due candidati sono stati respinti, né ha indetto una data per le elezioni.