> > Migranti morti in mare, il Tribunale dell'Aja denuncia l'Ue

Migranti morti in mare, il Tribunale dell'Aja denuncia l'Ue

Migranti, Ue denunciata

Il Tribunale penale internazionale ha accusato l'Unione di crimini contro l'umanità sulla "rotta migratoria più mortale del mondo".

La condanna arriva dal Tribunale penale internazionale dell’Aja e colpisce gli Stati membri dell’Unione europea che hanno svolto un ruolo di primo piano nella gestione della crisi migratoria. In particolare, Italia, Francia e Germania potrebbero essere perseguibili per la morte di migliaia di migranti annegati nelle acque del Mediterraneo, riporta Tgcom24. L’accusa presentata dalla Cpi (la Corte penale internazionale) è di crimini contro l’umanità e di aver creato “la rotta migratoria più mortale del mondo”, sulla quale hanno perso la vita oltre 12mila persone.

Le accuse del Tribunale

A pesare sui Paesi sotto accusa non sono solo le morti in mare ma anche i “crimini di deportazione, omicidio, carcere, riduzione in schiavutù, tortura, stupro, persecuzione e altri atti disumani” nei campi di detenzione in Libia. Gli Stati dell’Unione “non hanno commesso in prima persona questi reati”, ma hanno messo in pratica il respingimento dei migranti in fuga dalla Libia “pur conoscendo le conseguenze letali di queste deportazioni diffuse e sistematiche”. Così l’Italia e l’Unione “si sono resi complici degli atroci crimini commessi”.

Tra i nomi dei leader considerati responsabili della strage di miranti compaiono quelli dei premier italiani Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, ma anche dei ministri dell’Interno Marco Minniti e Matteo Salvini. Per quanto riguarda Francia e Germania, sono citati Emmanuel Macron e Angela Merkel.

L’appello di Frontex

Il documento, lungo oltre 200 pagine, è stato firmato da Juan Branco, ex membro della Cpi, e dall’avvocato israeliano Omer Shaltz. Ma a presentare la denuncia contro i Paesi giudicati colpevoli sono stati avvocati provenienti da diversi Paesi. Per la compilazione del testo, hanno consultato i documenti forniti da Frontex, l’organizzazione dell’Unione europea che si occupa della protezione delle frontiere esterne. La stessa Frontex avrebbe messo in guardia contro l’annullamento della missione di salvataggio italiana Mare Nostrum, il cui stop avrebbe condotto a “un più alto numero di vittime”.