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Piazza Tienanmen, fiori e candele a Hong Kong per il 31esimo anniversario

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Proteste in Parlamento a Hong Kong, nel giorno del 31esimo anniversario di Piazza Tienanmen: "Un assassinio puzza per sempre".

Sono passati ormai 31 anni dalla strage di piazza Tienanmen, con cui il governo di Pechino ha represso la protesta degli oltre 300 studenti. In occasione dell’anniversario, il Parlamento di Hong Kong ha voluto ricordare la repressione con un minuto di silenzio, un fiore bianco e un cartello con la scritta: “Ricorda sempre il 4 giugno, i cuori della gente non moriranno mai“.

Piazza Tienanmen, il 31esimo anniversario

Un anniversario particolarmente sentito, oggi, giorno della discussione sulla legge sul rispetto dell’inno nazionale che punisce, con multe ma anche con il carcere, chi dimostra irriverenza verso La marcia dei volontari. La seduta è stata interrotta dall’intervento della polizia e dal getto, da parte di due deputati dell’opposizione (Chu Hoi-dick e Ray Chan), di bio-fertilizzante in segno di protesta. “Un assassinio puzza per sempre. Quello che abbiamo fatto oggi serve per ricordare al mondo che non perdoneremo mai al Partito Comunista Cinese l’uccisione della sua gente, 31 anni fa” ha spiegato Chu.

Per la prima volta nella storia, la polizia di Hong Kong ha vietato la tradizionale veglia per la commemorazione della repressione, ufficialmente per rispettare le norme anti-coronavirus. Ma sono in molti a credere che, dietro il divieto, ci sia il timore delle autorità cinesi di nuove rivolte.

L’anno precedente

L’anno precedente, il segretario di stato americano si era lasciato sfuggire a riguardo commenti inopportuni. Secondo Mike Pompeo, le speranza di costruire una civiltà più aperta e tollerante in Cina sono svanite. Inoltre, Pompeo aveva invitato il governo di Pechino a “rendere pubblicamente conto di quelli uccisi o scomparsi per dare conforto alle molte vittime di questo oscuro capitolo della storia”. La reazione del governo cinese è stata immediata: “I diritti umani della Cina sono nel miglior periodo di sempre“.

Anche Federica Mogherini, l’alto rappresentante dell’Ue, aveva ricordato la repressione della protesta studentesca del 1989 nel sue trentesimo anniversario. Inoltre, specifica che l’Unione Europea si aspetta “che siano rispettate le garanzie legali e i diritti processuali dei detenuti in connessione con gli eventi del 1989, o con le attività correnti per commemorarlo” Inoltre, l’Unione attende “il rilascio immediato di difensori dei diritti umani e avvocati detenuti e condannati in relazione a questi eventi o con le loro attività che proteggono lo stato di diritto e la democrazia”.