Giorgia Giuliano C’est la vie. E quella che viviamo oggi è un continuo accavallarsi di voci: quelle dei politici, dell’opinione pubblica e…dei sacerdoti. Non esiste un ambiente insonorizzato o la pazienza di dire una parola in meno anziché la solita di troppo: e pare piuttosto spazientito Francis Michel, un prete della chiesa di Planquay nel dipartimento dell’Eure, in Normandia che il 2 giugno 2019 ha fornito una versione (molto) personalizzata della messa domenicale, facendo posto -tra un rito e l’altro- a uno sfogo politico che non è affatto stato clemente nei confronti di Macron. Il sacerdote è stato ripreso dai fedeli che gli hanno fatto da coro.
Una messa alternativa
“Macron, Macron testa di c***o”! Non faceva certo parte del piano -anzi, del rito. Ma il prete è un vero collezionista di sanzioni: non è infatti nuovo a problemi con la giustizia. Sostenitore (spirituale e non) dei Gilet Gialli, insieme alle persone che si trovavano in chiesa ha continuato: “Stiamo venendo a prenderti. Anche se Macron non ci vuole, siamo qui per combattere per l’onore dei lavoratori” come si legge da un articolo pubblicato da Il Giornale.
Francis Michel è stato esiliato dalla chiesa cattolica dopo la sua messsa anti-Macron che è divenuta ben presto virale e più simile a un film che ad una funzione religiosa. In tanti hanno trovato vergognoso il (folle) sfogo del prete che nei Gilet Gialli che -a quanto sembra- sono il suo credo principale. “Insieme ai Gilet Gialli ho trovato una comunità di fratelli”. Questa l’affermazione del prete che risale a un po’ di tempo fa, riportata sulla testata francese Le Parisien.
