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Uccide bimbo di 3 mesi perché non è il padre biologico: condannato

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Si è dichiarato colpevole ma ha spiegato che il suo è stato un attacco d'ira perché frustrato nell'aver scoperto che non era il vero padre del bimbo.

Erano coinquilini ma lei aveva un altro partner. Nonostante questo, Kirsty Bradley avrebbe detto a Paul Rich che il piccolo Patrick Bailey, tre mesi, era suo figlio. L’uomo ha però scoperto attraverso alcune chat che la compagna indicava al partner come “nostro” lo stesso bambino. Paul ha quindi chiesto a Kirsty se lui era davvero il genitore biologico del bimbo ma lei avrebbe risposto con un “forse, non lo so”. A quel punto, il 52enne sarebbe andato fuori di testa, uccidendo il piccolo.

“Grave trauma cranico”

Il 25 marzo 2017 Paul Rich era rimasto a casa da solo per accudire Patrick. Attorno alle tre del mattino, però, l’uomo chiama il numero d’emergenza spiegando ch gli occhi del bambino erano “semi-aperti” e sembrava “floscio”. Il piccolo è stato trasportato d’urgenza in ospedale ma è morto cinque giorni dopo tra le braccia della mamma, dopo la decisione di staccare Patrick dal supporto vitale.

I medici infatti avevano diagnosticato al bimbo un “grave trauma cranico”. Inizialmente Paul Rich ha sostenuto che Patrick gli era scivolato dalle mani, finendo all’interno di un cesto dei panni. Nel corso del processo, però, l’uomo si è dichiarato colpevole ammettendo di aver avuto una sorta di attacco d’ira contro il bambino, che non smetteva di piangere. All’origine, è stato spiegato dagli avvocati, la “frustrazione di non essere il vero padre”.

“Solo lacrime di coccodrillo”

D’altronde, le ferite riportate da Patrick non erano compatibili solo con una caduta. Il bimbo presentava una forte compressione alle costole, tremori e un grave impatto alla testa. E’ possibile quindi che Paul abbia dapprima scosso violentemente il bambino per poi scaraventarlo nella cesta. Un’azione durata “pochi secodi” come sostiene la difesa ma troppi per non evitare a Patrick ferite mortali.

Il 5 giugno 2019 Paul Rich è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere, come riporta la BBC. La madre sarebbe intenzionata a fare appello poiché considera la pena “troppo indulgente”. Gwynn Best, il padre biologico di Patrick, ha invece dichiarato: “Paul non si è mai scusato, non ci ha mai nemmeno parlato da quando è successo il fatto. Direi anzi che non ha mai versato nemmeno lacrima e se non quelle di coccodrillo”.