Lisa Pendezza È ufficiale: Theresa May ha formalizzato le dimissioni da leader Tory, il partito conservatore britannico. L’annuncio del suo ritiro era stato diffuso due settimane fa dalla stessa premier, in seguito al fallimento del tentativo di raggiungere un accordo con l’opposizione sulla Brexit. May resterà comunque in carica, alla guida del governo, fino a quando il suo partito non avrà scelto un successore. Le prime procedure per l’elezione si apriranno la prossima settimana e proseguiranno fino al termine di luglio. La data di chiusura è prevista tra il 22 e il 25 del mese.
I candidati alla presidenza
È iniziata la corsa alla poltrona di primo ministro, la persona che avrà il difficile compito di raccogliere l’eredità di May e di traghettare il Regno Unito verso il completamento della Brexit e l’uscita definitiva dall’Unione europea. Il toto-premier è ormai avviato e i nomi dei papabili sono stati pubblicati dal Times, che ha divulgato i risultati di un sondaggio YouGov. Il favorito, al momento, sembra essere Boris Johnson, ex sindaco di Londra. Ma sono in corsa anche diversi ministri del governo May, tra cui Michael Gove (Ambiente), Jeremy Hunt (Esteri), Matt Hancock (Sanità) e Rory Stewart (Sviluppo internazionale). Tra gli altri nomi si ricordano Dominic Raab, ex ministro per la Brexit; Andrea Leadsom, candidato premier nel 2016; Kit Malthouse, ex vicesindaco londinese; Sam Gyimah, ex sottosegretario all’Università; Esther McVey, ex ministro del Lavoro; e Mark Haper, ex sottosegretario all’Interno. C’è anche chi fa il nome di Sajid Javid, che, se eletto, sarebbe il primo musulmano a ricoprire il ruolo di leader del governo britannico.
