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Strage in Nigeria, 50 predoni in moto attaccano cinque villaggi

Strage Nigeria

Da gennaio 2019 sono almeno 262 le vittime degli attacchi di bande criminali nel nord del Paese.

Oltre cinquanta persone hanno perso la vita in Nigeria, in una vera e propria strage tra i villaggi dello Stato di Sokoto, nel nord-ovest del Paese. Numerosi sono anche i feriti. Cinquanta predoni hanno preso d’assalto il villaggio di Sapiru a bordo di motociclette e hanno aperto il fuoco sulla popolazione. È quanto riferito dai testimoni locali, citati da Fanpage. “I banditi hanno attaccato il villaggio alle 17 di sabato”, racconta Abdullahi Maiwada. “Sono entrati in città a bordo di almeno 50 moto sparando indiscriminatamente. Diciotto persone sono state uccise all’istante, mentre altre sette sono morte subito dopo”. I feriti sono stati trasferiti d’urgenza all’ospedale di Sokoto, dove lottano tra la vita e la morte.

Arrestati quattro sospetti

La notizia dell’attacco a Sokoto è stata confermata dal portavoce della polizia, Sadiq Abubakar, che non ha tuttavia precisato il numero di vittime. Abubakar ha però dichiarato che le forze dell’ordine hanno arrestato quattro persone sospettate di essere tra gli autori della strage: “Sono sotto la nostra custodia e le loro testimonianze saranno molto utili nella nostra indagine”. Tra i fermati ci sarebbe anche una donna, considerata un’informatrice della banda.

Gli altri attacchi

Altri attacchi si sono verificati nei villaggi di Kalfu, Rakonni, Tsage e Geeri. Uno dei residenti ha riferito al quotidiano locale Punch che “sono 25 le persone uccise”. Ma, dato l’alto numero di feriti gravi, è probabile che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. Un ufficiale della polizia di Sokoto, Ibrahim Kaoje, ha dichiarato che i banditi, terminata la strage, hanno fatto razzia di animali e beni materiali degli abitanti dei villaggi.

Centinaia di vittime

La Nigeria si conferma un Paese insanguinato dai numerosi attacchi che le bande di criminali mettono in atto tra le comunità rurali, in particolare quelle nella zona settentrionale dello Stato. Si calcola che nei primi mesi del 2019 siano almeno 262 le vittime. I predoni uccidono gli abitanti dei villaggi, rubano il loro bestiame e bruciano le loro case. Davanti alle continue minacce e sentendosi privi di protezione da parte delle autorità, i residenti hanno iniziato a rispondere con la violenza, armandosi per difendersi. In diversi casi sono state segnalate esecuzioni sommarie ed extra giudiziarie contro i sospetti banditi.