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Memphis, guerriglia urbana dopo 20 spari a un afroamericano

guerriglia urbana

Guerriglia urbana a Memphis, negli Stati Uniti, dopo l'uccisione di un 20enne pregiudicato da un agente di polizia.

Non si è affatto trattato di un solo colpo di arma da fuoco: sono in totale 20 i proiettili che hanno messo fine alla vita di un ragazzo afromericano, il 20enne Brandon Webber, ucciso nella notte da un poliziotto a Memphis, la città bagnata dal fiume Mississippi, nel Tennessee, negli Stati Uniti. Il giovane stava cercando di sottrarsi alla polizia. Era un pregiudicato, una vittima, si, ma non innocente. Il ragazzo era nel bel mezzo di un tentativo fuga: su di lui infatti gravavano diversi mandati di cattura.

Guerriglia urbana

Una notte di violenza e forti tensioni quella di giovedì 13 giugno 2019 a Memphis: pare siano 24 gli agenti della polizia feriti durante gli scontri. Una guerriglia urbana che ha il suo punto d’origine nelle manifestazioni iniziate in maniera pacifica, nei confronti dell’uccisione del giovane afroamericano pregiudicato, condannato a morte da un’agente della polizia mentre cercava di farla franca. Nella notte sono state arrestate tre persone.

Niente a Memphis pare essere più al proprio posto. Il disordine causato da questa che a tutti gli effetti risulta essere una guerriglia urbana, ha visto mattoni lanciati per aria, pietre, auto ammaccate o completamente distrutte. La polizia ha blindato tutta la zona, come dichiarato in conferenza stampa dal capo della polizia Michael Rallings. Sono stati utilizzati addirittura i lacrimogeni. E’ paradossale il fatto che tanto scompiglio sia in realtà la conseguenza di una manifestazione cominciata pacificamente. Un epilogo sereno che si è avviato verso una conclusione disordinata e piena di violenza, con un totale di 24 agenti feriti.