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La uccide e le strappa dal grembo il bimbo perché "voleva un figlio"

bimbo morto

Aveva pianificato il piano da mesi una donna di 46 anni che desiderava nuovamente essere mamma. Il piccolo è morto dopo un'agonia di due mesi.

Non ce l’ha fatta il piccolo Yovanny Jadiel Lopez, il neonato strappato letteralmente dal grembo materno dopo l’uccisione della madre, Marlen Ochoa. Il neonato, dopo due mesi di agonia in ospedale, è morto venerdì 14 giugno 2019 per una grave lesione cerebrale. Nell’ultima settimana le condizioni del bimbo era peggiorate, tanto che non poteva né respirare né mangiare da solo.

Il rapimento del bimbo

La tragedia è iniziata ad aprile quando la 19enne Marlen è stata attirata a casa di una donna perché questa le aveva offerto di darle dei vestitini per il nascituro. La giovane è stata ritrovata settimane dopo la scomparsa, in un bidone della spazzatura. L’autopsia ha rivelato che Marlen era stata strangolata. La sua assassina, subito dopo, le ha aperto il grembo per portare via con sé il bambino.

Mercoledì 12 giugno sono state incriminate per omicidio di primo grado Clarissa Figueroa, 46 anni, e sua figlia di 24 anni, Desiree Figueroa. Il compagno della 46enne, Piotr Bobak, è stato invece accusato di aver coperto le due donne.

Clarissa Figueroa chiamò il 911 sostenendo di aver appena partorito un bambino, che però non respirava. Entrambi furono quindi ricoverati in ospedale ma i medici sospettarono subito che c’era qualcosa che non andava visto che la donna non presentava alcun segno del parto.

L’assassinio

In base alle ricostruzioni degli inquirenti, l’atroce atto criminale era stato pianificato da mesi. Nel 2018 il figlio ventenne di Clarissa era morto. Poco dopo la donna comunicò a tutti di essere rimasta incinta, nonostante anni prima si era fatta chiudere le tube di Falloppio. La 46enne postò poi sui social delle foto di un’ecografia, e successivamente quelle di vestitini e di una stanza arredata per l’arrivo di un bambino.

Clarissa successivamente si è riuscita a mettere in contatto via Facebook con Marlen, all’epoca incinta di sette mesi. Stando agli inquirenti, il piano omicida della 46enne sarebbe stato quindi esposto alla figlia 24enne Desiree, che avrebbe accettato di aiutare la madre ad uccidere la donna per portarsi via il figlio che portava in grembo.

Il 24 aprile 2019 il marito di Marlen ha denunciato la scomparsa della moglie, ritrovata cadavere solo tre settimane dopo. In base ai contatti social, gli investigatori sono riusciti a risalire a Clarissa e al bambino che diceva di aver partorito. Il successivo esame del DNA ha confermato tutti i sospetti.