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Maleah Davis uccisa dal patrigno e sepolta nella bara dei Miny Pony

maleah davis

La piccola Maleah subiva da tempo delle violenze domestiche che avevano insospettito gli assistenti sociali. Poi il patrigno ha confessato.

Il Texas e tutti gli Stati Uniti si stringono nel dolore per la morte della piccola Maleah Davis, la bimba trovata morta dopo un mese dalla scomparsa. L’ex fidanzato della madre della bimba di 4 anni, Derion Vence, ha confessato l’omicidio. Nei prossimi giorni, infine, si terranno i funerali. Sul web hanno iniziato a diffondersi le immagini della bara che accoglierà il corpo della piccola Maleah. Si tratta di una cassa decorata con i personaggi preferiti dalla bimba: i Miny Pony.

bara miny pony

La storia di Maleah

La storia della piccola Maleah ha commosso tutto il mondo. Non si conoscono ancora le cause della sua morte, ma l’autopsia chiarirà ogni dubbio. L’omicida della bimba di 4 anni è l’ex marito della madre, Derion Vence. L’uomo sarebbe stato l’ultima persona ad aver visto viva Maleah. inoltre, ne avrebbe denunciato per primo la scomparsa. Agli agenti avrebbe raccontato del rapimento da parte di alcuni uomini, mentre lui si trovava in auto con l’altro suo figlio di due anni. In un momento di distrazione l’uomo sarebbe stato bloccato, tramortito e rapito insieme ai due bambini. Poi, lui e il figlio sarebbero stati rilasciati dopo 24 ore, mentre della piccola non si sarebbe avuta più traccia. Questo racconto, però, ha lasciato perplessi gli investigatori.

Le indagini

Alcune telecamere di sicurezza avrebbero immortalato la piccola Maleah nel momento in cui entrava nella casa di Vence. Tuttavia, non ci sono immagini che la vedono uscire dall’abitazione. Invece, si vede chiaramente l’uomo uscire con un sacco dell’immondizia. Inoltre, le indagini degli agenti hanno rinvenuto del sangue nell’auto di Vence. Questi elementi hanno spinto l’omicida a confessare. L’uomo, infatti, avrebbe spiegato il tentativo di cancellare le prove utilizzando della candeggina, ma non avrebbe specificato le dinamiche dell’uccisione. Nella storia della piccola Maleah, però, si sono registrati anche numerosi interventi medici a seguito di contusioni o fratture per presunte violenze domestiche. Tuttavia, gli assistenti sociali, nonostante i sospetti, non sono riusciti a intervenire in tempo.