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India, matrimonio milionario: 27 tonnellate di rifiuti nel parco

India, rifiuti matrimonio milionario

Il magnate sudafricano Atul Gupta è indagato per disastro ambientale e dovrà pagare una multa da 10mila euro.

Non hanno badato a spese i neo sposi che si sono uniti in matrimonio in un’area naturalistica situata al confine fra l’India e il Tibet. A convolare a nozze sono stati membri della famiglia del magnate sudafricano Atul Gupta, che per celebrare l’occasione hanno speso l’equivalente di circa 25 milioni di euro e organizzato dei festeggiamenti della durata di tre giorni e tre notti. Al termine della cerimonia, però, hanno lasciato nel parco ben 27 tonnellate di rifiuti.

Indagato per disastro ambientale

La notizia è stata diffusa dall’agenzia stampa ANI, che ha pubblicato le foto del vero e proprio disastro ambientale provocato dal matrimonio milionario. Quando gli operatori ecologici si sono recati sul posto, hanno trovato davanti ai propri occhi uno spettacolo raccapricciante. Una distesa di decine di migliaia di imballaggi di plastica, decorazioni, palchi in metallo, ma anche avanzi di cibo e fiori fatti arrivare appositamente dalla Svizzera per l’occasione. Gupta è stato condannato a versare una multa di 10mila euro, che serviranno a ripagare le spese di pulizia del parco. Ma il magnate risulta anche indagato per disastro ambientale. Per porre rimedio all’accaduto, i neo sposi hanno inoltre donato 17mila euro per l’apertura di una nuova discarica nella zona.

La testimonianza degli abitanti

“Il nostro è un piccolo Comune, di pochi abitanti. Non potevamo immaginare cosa sarebbe successo”. Sono le parole di Anil Kumar, amministratore del paese dove si sono svolti i festeggiamenti del matrimonio. “Di solito smaltiamo 20 quintali di spazzatura ogni giorno e ci bastano solo quattro netturbini per gestire i rifiuti in città. Ora abbiamo chiesto al governo l’invio di otto camion e almeno venti uomini per ripulire il tutto. Inoltre, è molto difficile lavorare a 3000 metri di quota, ma vogliamo ripulire l’area naturale prima che gli animali possano cominciare a ingerire plastica o altra spazzatura”.