> > Tunisi, due attentati kamikaze: morto un poliziotto

Tunisi, due attentati kamikaze: morto un poliziotto

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Stando a quanto riferito dalle autorità locali, il bilancio sarebbe di 9 feriti tra cui alcuni civili.

Nella giornata di giovedì 27 giugno, a Tunisi si sono registrati due attentati kamikaze. La prima esplosione è avvenuta nel centro della città, poco lontano dall’ambasciata francese mentre la seconda è avvenuta nei pressi di una centrale di polizia. In entrambi i casi, l’obiettivo dell’attacco sono state le forze dell’ordine. Stando a quanto riferito dalle fonti locali, a provocare la prima esplosione sarebbe stato un kamikaze che si è fatto esplodere proprio addosso ad una pattuglia. Oltre all’attentatore sarebbe morto uno degli agenti, mentre ci sarebbero diversi feriti.

Due attacchi

Il bilancio complessivo dei due attacchi, comunicato dal Ministro dell’Interno, è di nove persone ferite, sia poliziotti sia civili. Mentre il primo attacco è avvenuto per strada, nel centro di Tunisi, il secondo sarebbe avvenuto nel quartiere al-Qarjani, dove ha sede la centrale della Polizia. Agence France Presse ha fatto sapere che, nel secondo attacco, l’attentatore si sarebbe fatto saltare appena fuori dalla porta della centrale. “Lasciate il luogo dell’esplosione e mantenete la calma” ha comunicato la Polizia tunisina ai cittadini.

Un tweet del ministero degli Esteri recita: “Attentato a Tunisi: l’Unità di crisi della Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Tunisi sono attive”.

L’attacco del 2015

Non è la prima volta che la Tunisia viene colpita da attentati suicidi orchestrati da terroristi. Il primo è avvenuto nel marzo 2015 quando ad essere colpito è stato il museo del Bardo, mentre solo qualche mese dopo è stata colpita la spiaggia di Sousse, popolata da numerosi turisti. Proprio in nome dei precedenti episodi, il governo non ha mai abbassato la guardia in merito a possibili nuovi attacchi. Dalla Tunisia partono infatti molti foreign fighters che si dirigono poi in Siria e in Iraq. A seguito dei due attentati di giovedì, quindi, è altissima la tensione nel Paese soprattutto per timore che l’attività terroristica non si sia conclusa.