> > Uccise il figlio soffocandolo con una salvietta: rischia l'ergastolo

Uccise il figlio soffocandolo con una salvietta: rischia l'ergastolo

madre americana

La donna soffriva di dipendenza da metanfetamina. Al momento dell'omicidio, inoltre, il marito si trovava fuori casa per lavoro.

Il 10 maggio dell’anno scorso Heather Reynolds, madre americana del New Jersey, è stata accusata di aver ucciso il piccolo Axel. Il figlio di appena 17 mesi, secondo la donna, “si stava intromettendo nella sua relazione”. Così, la 41enne ha preso una salvietta e ha coperto bocca e naso del bambino, facendolo soffocare. Il marito della donna, deceduto lo scorso novembre, si trovava fuori casa per lavoro quando è avvenuta la tragedia. Il Tribunale della contea di Candem, però, aveva spiegato i probabili motivi che avrebbero spinto la donna a compiere un gesto simile. Infatti, secondo le informazioni dei giudici, la donna stava lottando contro la dipendenza da metanfetamine. Ora, però, rischia l’ergastolo.

La condanna

Secondo le informazioni riportate dai quotidiani locali, il procuratore Peter Gallagher si sarebbe espresso con queste parole: “Si tratta di un omicidio assolutamente brutale nei confronti di una vittima indifesa”. Secondo il magistrato, inoltre, un simile comportamento avrebbe richiesto “un certo impegno” e un certo tempo per architettare l’azione. L’avvocato della 41enne, Micheal Testa, infine, ha detto: “Lei nega categoricamente di avere qualcosa a che fare con la morte di suo figlio”. Si attende una condanna definitiva.

Un omicidio brutale

Il 10 maggio la donna colpevole di omicidio del piccolo Axel aveva chiamato a casa sua, a Gloucester Township, la polizia. Gli agenti una volta giunti sul posto videro la donna che teneva tra le braccia il corpicino di un bimbo di 17 mesi senza vita. La madre urlava e chiedeva aiuto. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, inoltre, la donna “aveva lividi intorno alla bocca e al naso e puzzava di alcol”. Il medico legale ha constatato la morte del piccolo a causa di asfissia. Infine, l’autopsia ha rilevato sul corpicino la presenza di sostanze presenti in detergenti e antisettici.