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Ucraina, bimbo incatenato come un cane. Il padre: "Volevo educarlo"

Bimbo incatenato come un cane

Il padre è stato arrestato con l'accusa di tortura e pedofilia; fermata anche la compagna. L'allarme è stato lanciato da alcuni genitori.

Legato a un palo e incatenato affinché imparasse l’educazione. Il protagonista di questa terribile vicenda non è un animale ma un bimbo di soli sei anni, residente a Aidar-Mykolaivka, piccolo villaggio nella regione ucraina del Luhnask. Il bambino è stato trovato in condizioni disumane dagli agenti della polizia che hanno subito provveduto a liberarlo, per poi affidarlo alle cure dei medici, e ad arrestare il padre. L’uomo, un 36enne la cui identità non è stata divulgata, si è difeso dichiarando: “Lo legavo come un cane e lo picchiavo perché volevo educarlo“.

Arrestati padre e matrigna

Le forze dell’ordine sono intervenute in seguito alle numerose segnalazioni dei conoscenti, preoccupati che il bambino stesse subendo abusi. Il bimbo, riporta TPI, ha raccontato ad alcuni amici quello che accadeva abitualmente tra le mura domestiche. I compagni, a sua volta, lo hanno riferito ai genitori che hanno lanciato l’allarme. Dopo aver effettuato alcune verifiche e sopralluoghi preliminari, la polizia ha dato il via libera al blitz.

Mentre il piccolo è ricoverato all’ospedale di Novoaidarsky, dove gli è stata fornita assistenza psicologica oltre che fisica, al padre è stata negata la patria potestà. Il 36enne è stato accusato di tortura e pedofilia, dal momento che avrebbe abusato del figlio anche sessualmente. Se condannato, rischia fino a cinque anni di carcere. Fermata anche la compagna di 27 anni.

Le indagini hanno rivelato che il bambino era già stato tolto alle cure del padre in passato. Ma dopo il divorzio dalla prima moglie e l’inizio della convivenza con una nuova compagna, il giudice gli ha affidato nuovamente il figlio