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Parlamento Ue, deputati Brexit Party voltano le spalle all'inno europeo

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Sono rimasti seduti in segno di protesta anche alcuni esponenti francesi di Identità e democrazia. I laburisti: "Atto patetico".

È il giorno della sessione inaugurale del Parlamento europeo, giunto alla nona legislatura. Ma nel momento in cui nell’aula è risuonato l’inno dell’Unione i deputati del Brexit Party di Nigel Farage hanno voltato le spalle, letteralmente, all’Europa. Un gesto simbolico per ribadire la distanza da quell’Unione da cui si preparano a uscire, con non poche difficoltà. Alcuni parlamentari pro Brexit si sono alzati in piedi e hanno dato le spalle al resto dell’aula, mentre altri sono rimasti seduti in segno di protesta. A loro si sono uniti anche alcuni esponenti francese del gruppo Identità e Democrazia, lo stesso di cui fa parte anche la Lega di Matteo Salvini.

Le parole di Tajani

La protesta ha avuto inizio non appena il presidente uscente Antonio Tajani ha annunciato, davanti alla plenaria: “Benvenuti al Parlamento europeo, la casa della democrazia l’unica istituzione europea eletta dai cittadini. Benvenuti, ciascun deputato rappresenta i suoi cittadini, buon lavoro ai neo eletti. Alzarsi in piedi è una questione di rispetto non significa condividere l’Ue, anche quando si ascolta l’inno di un altro Paese ci si alza in piedi”.

“BeLeave in Britain”

Un primo segno di dissenso nei confronti dell’insediamento del nuovo Parlamento è stato segnalato anche al momento dell’ingresso in aula dei deputati. Alcuni parlamentari inglesi si sono infatti presentati brandendo cartelli a sostegno della Brexit. Su alcuni campeggia la scritta “BeLeave in Britain“, un gioco di parole per chiedere all’Europa di lasciare che il Regno Unito esca dall’Unione e, al tempo stesso, per invitare gli scettici a credere nel progetto dei brexiteers.

Ma non sono mancate le critiche da parte dei laburisti, di cui si è fatto voce l’eurodeputato Richard Corbett che ha definito “patetica” la protesta dei connazionali.

I prossimi incontri

È attesa per mercoledì l’elezione del successore di Tajani alla guida del Parlamento europeo e dei suoi 14 vicepresidenti. In seguito, per poter avviare la legislatura, si passerà al voto per determinare la composizione delle commissioni. Giovedì, invece, l’aula ospiterà un dibattito tra i presidenti Jean-Claude Juncer e Donald Tusk su quanto ottenuto dal Consiglio europeo.