Marco Bruto Nel Dicembre del 2014, la dodicenne Demi Mooney si è ustionata con una tazza di tè da Starbucks. La madre ha intentato una causa legale contro l’azienda e a cinque anni dall’accaduto, la multinazionale le ha offerto un accordo per un valore di 75mila sterline.
La ricostruzione
Nel freddo Dicembre irlandese, precisamente a Dublino, Demi si trovava in compagnia di sua nonna nella caffetteria Starbucks di Henry Street. Una caffetteria centrale situata in posizione strategica tra le due principali vie dello shopping.
Doveva essere un pomeriggio di svago, di dolcezza ma quel Dicembre del 2014 Demi se lo ricorderà per tutta la vita. Mentre con la mano destra reggeva un Frappuccino e con la destra un biscotto le viene consegnata una tazza di tè che la ragazza non sa come afferrare.
L’idea di Demi è quella di stringerla sotto il braccio per trasportarla fino al tavolo dove è seduta con sua nonna. Ma la bevanda bollente le scivola e ustiona la ragazza. Fortunatamente dentro il negozio è presente un medico che la soccorre prontamente fino all’arrivo dell’ambulanza.
La causa
La madre di Demi, ha deciso però di farla pagare alla multinazionale intentando una grossa causa per risarcimento. L’accusa è quella di non aver fornito alla figlia un vassoio per poter trasportare le bevande alla figlia. Oltre le ustioni la piccola Demi ha riportato gravi danni psicologici. La giovane ha infatti dovuto subire diverse operazioni di chirurgia estetica e per anni ha dovuto indossare indumenti a maniche lunghe per nascondere le bruciature.
Il processo si è concluso con il patteggiamento ed il risarcimento alla famiglia per 75mila sterline, circa 84mila euro.
