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Tensione in Usa: scontri davanti alla Casa Bianca

Scontri davanti alla Casa Bianca

Violenza e bandiere bruciate in occasione dell'anniversario dell'indipendenza americana. Un fermato per un accoltellamento in Virginia.

Violenti scontri alla Casa Bianca tra supporter del Presidente e manifestanti anti-Trump, che hanno anche bruciato due bandiere americane. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine con i conseguenti arresti.

Arresti davanti alla residenza di Trump

Era grande l’attesa per il discorso del Presidente degli Stati Uniti in occasione dell’anniversario dell’Indipendence day. Niente politica, solo patriottismo ed elogi ai militari che negli ultimi due secoli e mezzo hanno difeso e reso grande l’America. Poco prima che il Tycoon iniziasse a parlare al Lincoln Memorial di Washington, fuori dalla Casa Bianca si sono consumate accese proteste. Da una parte i suoi sostenitori e i Proud Boys, gruppo di estrema destra al grido di “Trump 2020“. Dall’altra gli oppositori, tra cui alcuni membri del Partito Comunista Rivoluzionario. Questi ultimi, guidati dall’attivista Joey Johnson, hanno anche bruciato delle bandiere urlando “l’America non è mai stata grande” e “brucia, piccola, brucia”.

Immediata la reazione del Secret Service, che ha provveduto a spegnere le fiamme e a far scattare gli arresti, compreso quello di Johnson. Stando alla CNN, uno di loro è stato anche trasportato in ospedale per lesioni non gravi. Rimasti feriti anche due agenti dei Servizi Segreti. Nel giorno che dovrebbe unire il continente americano, questo non è stato l’unico episodio di violenza. In Virginia un uomo è stato arrestato in seguito a un accoltellamento di diverse persone in un centro medico a Petersburg. Sarebbero tre le persone ferite, di cui uno grave. Ancora ignoti i motivi dell’aggressione.