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Tunisia, stretta sul niqab: velo vietato negli uffici pubblici

Tunisia niqab

Il divieto di indossare il niqab negli uffici statali è solo il primo passo. L'obiettivo è bandire il velo islamico in tutti i luoghi pubblici.

Svolta laica in Tunisia. Con una circolare datata venerdì 5 luglio 2019 il premier Youssef Chahed ha bandito da tutti gli uffici dell’Amministrazione pubblica il niqab, il velo islamico che copre l’intero corpo della donna, compreso il volto tranne gli occhi. Non solo le dipendenti, ma anche i visitatori e gli utenti non potranno indossare il niqab o qualsiasi altro indumento che copra la faccia.

“Un problema di sicurezza”

“Era un problema che doveva essere risolto per ragioni di sicurezza” riferisce una fonte vicino a Youssef Chahed. Il provvedimento è stato adottato dopo il doppio attentato suicida del 27 giugno a Tunisi, che ha provocato due morti e sette feriti.

Già nel 2014 l’allora ministro dell’Interno aveva incaricato le forze di polizia di rafforzare la supervisione sull’uso del niqab come parte delle misure antiterrorismo, per impedire che venisse utilizzato come travestimento o per sfuggire alla giustizia.

La decisione rappresenta comunque un punto di svolta non solo nel mondo arabo ma anche in quello Occidentale, dove la questione è ancora molto dibattuta. Fu la Francia per prima ad aprire il dibattito, quando nel 2010 dichiarò fuorilegge i cittadini che indossano qualsiasi forma di mascheramento del volto, vietando quindi di fatto il niqab

Niqab da bandire nei luoghi pubblici

“Dovremo aspettarci una forte reazione da parte dai partiti islamisti (come Ennahdha) e anche dei movimenti più radicalizzati (Hizb al-Tahrir, salafiti)” avverte un esperto, come riporta il sito leaders.com. Non si esclude infatti che questo sia sono il primo passo per arrivare, in Tunisia, al bando completo del niqab in tutti i luoghi pubblici, permettendo l’uso di questo tipo di velo solo all’interno delle abitazioni private.