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Croazia, perché hanno chiuso i porti ad una barca italiana?

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Caronte & Tourist assicura di lavorare più velocemente possibile per reperire alle autorità croate tutta la documentazione necessaria.

La vicenda che ha visto coinvolta la nave da turismo italiana Giuseppe Franza, in Croazia, ha lasciato tutti senza parole. Le reali motivazioni del fermo però, sembrano essere più che lecite.

La vicenda

La decisione da parte della Croazia di non autorizzare l’attracco di una nave da turismo italiana, la Giuseppe Franza, di proprietà della compagnia siciliana Caronte & Tourist ha fatto molto discutere. In un momento storico bombardato sotto il punto di vista mediatico da continue discussioni sull’apertura o chiusura di porti la vicenda croata calza a pennello.

La nave è stata trasferita da Messina alla Croazia dove avrebbe dovuto coprire la via di navigazione Rijeka – Prorozina da metà luglio a metà settembre. La società Caronte & Tourist, proprietaria della barca non sarebbe riuscita a presentare alle autorità croate tutti i documenti necessari per entrare in servizio quindi l’imbarcazione è stata fermata al largo di Fiume. I media croati riportano che mancano una serie di autorizzazioni, documenti, certificati e permessi. Per via di questa mancanza le autorità portuali croate non hanno potuto agire diversamente. I documenti vanno presentati entro e non oltre il 15 luglio.

situazione attuale

La nave turistica al momento si trova al largo del porto di Rijeka – Fiume, ancorata. Tutti i membri dell’equipaggio dell’imbarcazioni sono stati autorizzati a raggiungere la terraferma tutte le volte che è necessario per fare rifornimenti di cibo, acqua e di tutte le altre forniture utili a bordo.

Caronte & Tourist descrive la situazione come pacata e tranquilla e assicura di lavorare più velocemente possibile per reperire alle autorità croate tutta la documentazione necessaria.