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Ragazza di 18 anni subisce un'aggressione omofoba nel Regno Unito

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La 18enne Ellie-Mae Mulholland è stata aggredita da due coetanee dopo che aveva chiesto la restituzione di 10 sterline prestate in precedenza.

Arriva dal Regno Unito l’ennesima aggressione di stampo omofobo. Come riportato dal quotidiano inglese Daily Mail, la 18enne Ellie-Mae Mulholland, originaria della città di Hull, sarebbe stata aggredita da due coetanei a causa del suo orientamento sessuale. Durante l’aggressione i due l’avrebbero infatti apostrofata chiamandola “fottuta lesbica”. Inoltre avrebbero minacciato lei e la sua ragazza che era li presente, avvertendole che la prossima volta ne avrebbero ricevute dieci volte peggio.

La dinamica dell’aggressione

Stando a quanto riferito dalla sorella di Ellie-Mae in un post sul suo profilo Facebook, la ragazza sarebbe stata aggredita dopo aver chiesto indietro 10 sterline prestate in precedenza. La debitrice, che Ellie-Mae credeva essere un’amica, si è invece rivelata per quello che era, aggredendola: “Mia sorella minore stava tornando a casa dopo essere stata da un’amica. In strada, ha visto un paio di persone che riteneva sue amiche, una delle quali le doveva dei soldi. Ellie ha chiesto la restituzione del denaro, ma la ragazza ha risposto di non doverle nulla ed ha iniziato a picchiarla insieme ad un’altra persona. Non posso credere che tutto questo sia accaduto perché mia sorella è gay. Mi sento impotente”.

In seguito all’aggressione, la ragazza è stata trasportata presso la Hull Royal Infirmary al fine di poter essere medicata. Gli operatori sanitari li presenti hanno potuto riscontrare la rottura del naso, tumefazioni attorno alla zona oculare e vari traumi alla testa.

Le dichiarazioni della Polizia

Le forze di Polizia della contea dell’Humberside, allertate dalla sorella della vittima, hanno affermato di essere a conoscenza dell’aggressione avvenuta a Hull. L’ispettore capo Ali Sweeting ha successivamente aggiunto: “Al momento siamo ancora nelle prime fasi dell’indagine. Interrogheremo la vittima e le altre parti coinvolte per chiarire l’esatta modalità dell’incidente. Se verrà stabilito che dietro all’aggressione ci dovesse essere una motivazione omofobica, la tratteremo in modo appropriato. Abbiamo a che fare tutti i giorni con episodi di crimini d’odio e non vogliamo che membri della nostra comunità debbano soffrire per l’intolleranza degli altri.