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Bolsonaro nomina il figlio Eduardo come ambasciatore negli Usa

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Eduardo "è un amico dei figli di Trump, parla inglese, spagnolo e ha esperienza nel mondo". Secondo Bolsonaro "potrebbe essere la persona giusta".

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro intende proporre uno dei suoi tre figli come ambasciatore negli Stati Uniti: Eduardo, infatti, potrebbe ricoprire la prestigiosa carica. Davanti ai giornalisti, il presidente ha dichiarato che Eduardo “è un amico dei figli di Donald Trump, parla inglese, spagnolo e ha una vasta esperienza nel mondo”. Inoltre, secondo Bolsonaro “potrebbe essere la persona giusta e potrebbe occuparsi perfettamente del lavoro a Washington”. Ma Bolsonaro ha chiarito che l’ultima parola spetta al figlio: se dovesse decidere di andare a Washington, dovrebbe rinunciare al seggio nel Congresso.

Eduardo sarà il nuovo ambasciatore?

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha lanciato la nomina del figlio, al quale tuttavia spetta la decisione finale. Infatti, se dovesse accettare di diventare ambasciatore negli Usa, Eduardo dovrebbe rinunciare all’attuale carica di deputato. Inoltre, la sua nomina dovrebbe ottenere anche l’approvazione del Senato brasiliano. Niente è definitivo, quindi. Il più piccolo tra i tre figli di Bolsonaro, infine, ha spiegato che “se il presidente mi affida questa missione, sarei pronto a dimettermi“. Tuttavia ha confessato di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. Il legame tra Jair e Trump, infine, è gradualmente migliorato nel corso della sua presidenza: “Abbiamo molto in comune, rappresentiamo due grandi paesi che insieme possono fare molto per i propri popoli”. In futuro Donald Trump ha promesso di fare visita al Brasile.

La carriera di Eduardo

Eduardo è attualmente un membro del Congresso brasiliano. I fratelli Flavio e Carlos, invece, sono rispettivamente membro del Senato federale e consigliere comunale a Rio de Janeiro. Eduardo è entrato nella Camera dei Deputati nel 2015 ed è stato rieletto nel 2018 registrando un record di voti. Inoltre, lo scorso aprile ha incontrato Matteo Salvini, con cui si è scusato per il ritardo nell’estradizione di Cesare Battisti.